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Calcoli renali, con il caldo torrido il rischio aumenta, il prof. Luca De Nicola spiega: “Il parametro da controllare è…”

Caldo torrido e salute renale: il Professor Luca De Nicola spiega come prevenire i calcoli nei mesi più caldi dell’anno

Calcoli renali, con il caldo torrido il rischio aumenta, il prof. Luca De Nicola spiega: “Il parametro da controllare è…”
Medico, immagine di repertorio. Fonte foto: pxhere.com

Temperature estreme e impatto diretto sulla salute dei reni: ecco cos’ha svelato il Professor Luca De Nicola

Le ondate di caldo che colpiscono l’Italia e buona parte dell’Europa ogni estate non mettono a rischio solo il comfort quotidiano, ma anche la salute dei reni. Temperature sopra i 40 gradi, sempre più frequenti e prolungate, aumentano la possibilità di sviluppare calcoli renali. Secondo il professor Luca De Nicola, Presidente della Società Italiana di Nefrologia e Ordinario presso l’Università Vanvitelli di Napoli, la formazione di calcoli è favorita da fattori come disidratazione e sudorazione eccessiva. Lo specialista ha sottolineato a Corriere.it che esiste un parametro fondamentale da monitorare per prevenire la calcolosi renale durante le stagioni più calde.

Il parametro da verificare

Si tratta, come spiegato dal Professor De Nicola, di controllare attentamente il colore delle urine, vero indicatore dello stato di idratazione. Urine chiare sono segno che i liquidi corporei sono sufficientemente diluiti, riducendo così il rischio che i sali minerali si depositino formando calcoli. Al contrario un’urina scura o intensamente gialla indica una situazione di saturazione, terreno fertile per la formazione dei temuti cristalli, soprattutto di calcio e ossalati. Lo scienziato ha sottolineato che non è tanto il tipo di acqua a fare la differenza, quanto la quantità assunta. Tutte le acque, comprese quelle gassate, sono valide purché si beva abbastanza. In estate è necessario almeno raddoppiare l’apporto idrico rispetto all’inverno, tenendo conto di attività fisica, temperatura ambientale e sudorazione.

Attenzione a dieta, integratori e farmaci

Il caldo intenso non solo favorisce i calcoli, ma può causare pericolosi cali di pressione e insufficienza renale acuta, specialmente nei soggetti anziani o fragili. Con l’aumento della sudorazione, infatti, si perdono liquidi ma anche sali minerali, con il rischio di compromettere l’irrorazione dei reni e di altri organi vitali. È per questo che il Professor De Nicola raccomanda di monitorare la pressione arteriosa e, se necessario, aumentare leggermente l’introito di sale, previo parere medico, soprattutto nei soggetti anziani che possono avere un ridotto senso della sete e un’alimentazione povera. Sul fronte alimentare il Professore chiarisce che non è necessario eliminare cibi come spinaci, pomodori o mandorle, se l’idratazione è corretta. Cautela invece con gli integratori di vitamina D e C, che in eccesso possono aumentare il rischio di calcolosi.

I rimedi per prevenire i calcoli da caldo

Per evitare la formazione di calcoli renali durante l’estate è fondamentale bere molto, anche in assenza dello stimolo della sete, soprattutto per gli anziani. Controllare regolarmente il colore delle urine e la pressione arteriosa può fare la differenza. In caso di calcoli già presenti, la quantità di liquidi bevuti può aiutare l’espulsione spontanea della cosiddetta “sabbiolina” o dei calcoli più piccoli (fino a 5 mm). Per quelli più grandi (fino a 1 cm) si può ricorrere a terapie farmacologiche come la tamsulosina, mentre quelli più voluminosi richiedono trattamenti con ultrasuoni o interventi chirurgici. Anche applicazioni di calore localizzato, come la borsa d’acqua calda sulla zona dolente, possono favorire il rilassamento muscolare e alleviare il dolore da colica renale.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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