
Carenza di vitamina D, un problema diffuso che può compromettere ossa, muscoli e salute generale: ecco come accorgersene
La vitamina D è una sostanza fondamentale per l’organismo, in quanto contribuisce alla salute delle ossa e dei muscoli, oltre che all’assorbimento di calcio e fosforo. Una sua carenza prolungata può generare conseguenze pericolose che vanno dalla debolezza fisica fino a disturbi come rachitismo nei bambini e osteomalacia negli adulti. Nonostante sia possibile produrla con l’esposizione solare, e introdurla con l’alimentazione, molte persone non ne assumono quantità sufficienti. Ecco quali sono i sintomi da saper riconoscere, come riportato da MsdManuals.com, e che indicano la carenza di vitamina D.
Segnali nei bambini e negli adolescenti
I sintomi della carenza di vitamina D compaiono già nei primi mesi di vita. Nei neonati può manifestarsi con un cranio molle, spasmi muscolari e difficoltà a gattonare o a sedersi. Nei bambini piccoli, inoltre, la crescita delle ossa risulta alterata, con conseguente scoliosi o deformazioni alle gambe come varismo e valgismo. I ragazzi in età scolare e gli adolescenti possono avvertire dolore quando camminano e, nei casi più gravi, sviluppare un bacino appiattito che può creare problemi futuri soprattutto nelle ragazze durante il parto.
Sintomi negli adulti e negli anziani
Negli adulti, invece, la mancanza di vitamina D porta a dolori ossei diffusi, fragilità e debolezza muscolare. Le aree più colpite sono colonna vertebrale, bacino e gambe, con una maggior predisposizione a fratture anche per piccoli traumi. Negli anziani il problema si accentua e la frattura del femore è tra le complicanze più frequenti, spesso provocata da semplici cadute. Oltre a questi disturbi l’iperparatiroidismo secondario a una carenza di vitamina D aggrava la perdita di minerali dalle ossa, rendendole ancora più vulnerabili.
Cause della carenza e possibili rimedi
La principale causa della carenza è la scarsa esposizione alla luce solare, condizione tipica di anziani, persone che vivono in istituti o popolazioni che abitano a latitudini settentrionali. Anche diete povere di alimenti ricchi di vitamina D, malattie da malassorbimento o patologie renali ed epatiche contribuiscono a questo deficit. La prevenzione passa dall’assunzione regolare di integratori, soprattutto nei neonati allattati al seno e negli anziani. Gli integratori, insieme a un’alimentazione equilibrata e a una corretta esposizione solare, rappresentano il rimedio più efficace per ristabilire i livelli adeguati di vitamina D e garantire ossa forti e salute generale.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.