Coronavirus, compaiono nuovi sintomi oltre a quelli già noti: ecco quali sono

Coronavirus, compaiono nuovi sintomi oltre a quelli già noti: ecco quali sono

É trascorso ormai un anno (e poco più) dall’avvento del coronavirus in Italia e, rispetto a 12-14 mesi fa, le informazioni a nostra disposizione sul Covid-19 sono molte di più: ora sappiamo che i sintomi caratteristici (oltre i classici “influenzali” come febbre, raffreddore, mal di gola e tosse) sono la polmonite, la perdita di gusto e olfatto, forti dolori muscolari, estrema stanchezza e debolezza. Ma col passare dei mesi sono comparsi anche sintomi decisamente atipici per un virus di tipo aereo. L’ITALIA RIAPRE DAL 26 APRILE: ECCO IL PIANO DEL GOVERNO

I “nuovi” sintomi del coronavirus

Ad aggiungersi all’elenco dei sintomi sopraelencati, che hanno costretto al letto centinaia di migliaia di contagiati e nei casi peggiori hanno portato al loro ricovero in ospedale o addirittura alla morte, sono cefalea, brividi, mialgia, astenia, vomito e diarrea. E da uno studio condotto nel 2020 in Gran Bretagna, che ha preso per base 19mila persone tra il 27 maggio e il 4 dicembre 2020, emerge addirittura che il 40% dei contagiati ha presentato proprio uno di questi sintomi particolari e non quelli presentati nel paragrafo precedente, che hanno quindi portato all’identificazione di tantissimi positivi al coronavirus. Ennesima dimostrazione di come questo virus sia in grado di mutare velocemente ed essere sempre imprevedibile… COME PRENOTARE IL VACCINO ANTI COVID

Il bollettino di sabato 17 aprile 2021

Nelle ultime 24 ore sono stati 15.370 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, mentre ieri erano stati 15.943. I tamponi effettuati sono 331.734, contro i 327.704 di ieri. La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi – quindi molecolari più antigenici rapidi – è al 4,6% (ieri era al 4,8%). Sono 310 i morti, 26 i pazienti in meno in terapia intensiva. È questo il quadro che emerge dal bollettino del Ministero della Salute del 17 aprile. DRAMMA IN BRASILE, PAZIENTI INTUBATI SENZA SEDATIVI

Chi ha meno massa muscolare rischia di contrarre il virus in forma più grave: i dettagli dello studio

Un anno dopo “l’avvento” del Covid-19 una cosa è certa: questo virus non va sottovalutato perché può portare a conseguenze molto gravi non solo nei soggetti più fragili, bensì anche nei giovani e in persone che non hanno patologie o problemi fisici particolari. Tra questi ci sono gli uomini e le donne che hanno una massa muscolare ridotta. Uno studio condotto da un maxi team di ricercatori universitari italiani, pubblicato sulla rivista Radiology, fa presente che la sarcopenia (appunto, massa muscoare ridotta) è un fattore predittivo di decorso clinico sfavorevole negli affetti da coronavirus ricoverati nei reparti ordinari o in terapia intensiva.

I dettagli dello studio

I ricercatori hanno analizzato la massa muscolare di 552 pazienti (364 uomini e il resto donne, tutti con età media di 65 anni) e incrociato le informazioni relative allo stato della muscolatura paravertebrale ottenute tramite TAC toracica (effettuata nel momento dei loro ricoveri in ospedale) con alcuni dati fisici e clinici di ciascun paziente. I risultati hanno evidenziato un legame significativo tra la ridotta massa muscolare e l’insorgenza di complicanze da Covid. Inoltre una ridotta massa muscolare  è un fattore negativo per il rischio di incappare in molte patologie soprattutto oncologiche.