Coronavirus, gli ultimi importanti consigli sulle mascherine monouso
Uno studio scientifico di ricercatori francesi pubblicato sulla rivista Chemosphere evidenzia che le mascherine chirurgiche non sono monouso, ma possono essere lavate in lavatrice fino a 10 volte, senza compromettere la loro funzionalità. Il dato deve essere confrontato con altre indagini, ma potrebbe avere un notevole impatto sull’economia delle famiglie e sull’ambiente poiché potrebbe ridurre i rifiuti non riciclabili. TORNA L’EMERGENZA COVID IN GRAN BRETAGNA: ECCO LA NUOVA VARIANTE
Una ricerca francese stravolge le conoscenze sulle mascherine chirurgiche (non più monouso)
Con la pandemia da coronavirus si è moltiplicato in modo esponenziale l’uso dispositivi di protezione individuale che prima erano utilizzati esclusivamente in ambito ospedaliero. Da qualche anno infatti, in ogni casa o ufficio ci sono confezioni di mascherine chirurgiche per garantire la sicurezza di tutti. Gli scienziati hanno sempre sottolineato che la capacità protettiva di questi dispositivi ha un tempo limitato. Ci sono infatti diversi fattori che influiscono sul filtraggio come ad esempio l’umidità prodotta dal respiro o il contatto con agenti patogeni. In ambiente sanitario, perciò, convenzionalmente una mascherina chirurgica viene indossata per quattro ore, poi viene sostituita con un’altra pulita. Le mascherine quindi, secondo le nostre attuali conoscenze, sono monouso. Uno studio francese, però si prepara a stravolgere queste convinzioni poiché dimostra che le mascherine chirurgiche possono essere lavate in lavatrice fino a 10 volte senza perdere la capacità di filtraggio e la traspirabilità. I ricercatori hanno scoperto inoltre che possono questi dispositivi possono essere lavati e sterilizzati fino a 5 volte, lasciando inalterata la loro funzionalità. IL COMMISSARIO FIGLIUOLO ANNUNCIA: “PRESTO LE RESTRIZIONI SARANNO ALLENTATE”
La capacità di filtraggio delle mascherine chirurgiche lavate
Il professor Philippe Cinquin, Professore di Sanità Pubblica presso il “Centre Hospitalier Universitaire Grenoble Alpes” è uno dei coautori della ricerca e ha comparato le funzionalità di una mascherina chirurgica lavata con quelle in tessuto. Dalle indagini effettuate il professor Cinquin ha rilevato che la mascherina chirurgica lavata in lavatrice ha una capacità di filtraggio maggiore rispetto a quella in tessuto. Lo studio francese potrebbe avere risvolti positivi sull’economia famigliare già provata dalla pandemia, poiché ridurrebbe il consumo mensile di mascherine e potrebbe avere un impatto positivo anche sull’ambiente. Questi dispositivi infatti non sono riciclabili e ogni Paese sta provando ad affrontare questa emergenza con gli strumenti che ha a disposizione. I risultati di questi due anni di pandemia sono già evidenti poiché si registra un aumento di rifiuti non riciclabili da gestire. L’AVVERTIMENTO DI CRISANTI: “NON ALLENTIAMO LA PRESA ALTRIMENTI SAREMO COME LA GRAN BRETAGNA”
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