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Dalla parabiosi una nuova speranza nella lotta contro Alzheimer e invecchiamento: ecco di cosa si tratta

Dalla parabiosi un nuovo approccio per la cura della malattie legate al declino cognitivo e al trascorrere del tempo

Dalla parabiosi una nuova speranza nella lotta contro Alzheimer e invecchiamento: ecco di cosa si tratta
Morbo di Alzheimer, esiste una correlazione con le muffe? (Foto: Pixabay)

Dalla parabiosi, un nuovo approccio per curare il declino cognitivo e per combattere l’invecchiamento

Circa 15 anni fa venne prelevato del sangue da giovani topi per trasferirlo a vecchi topi col risultato che questi ultimi mostrarono segni di rigenerazione di cervello, muscoli e altri tessuti e aumento delle prestazioni cognitive e fisiche. Con questa tecnica si riesumò la parabiosi una tecnica risalente alla metà del 1800 basata sulla condivisione del sistema circolatorio. Con questa tecnica si studiò in che modo gli organismi congiunti, come alcuni gemelli, si influenzano a vicenda. Successivamente gli studi sulla parabiosi subirono una perdita di interesse, ora però è tornata in scena nel 2005, quando gli scienziati della Stanford University hanno deciso di utilizzare questo approccio per rispondere alle domande sulla rigenerazione dei tessuti negli organismi più vecchi.

Il sangue ringiovanito con la trasfusione funzionerebbe con i topi ma non con gli uomini

L’invecchiamento è caratterizzato da una ridotta capacità nella maggior parte dei tessuti di rigenerarsi. Altri studi effettuati dopo il 2005 dimostrarono che il sangue giovane potrebbe apparentemente ringiovanire i vecchi topi, creando l’illusione di aver trovato l’elisir di lunga vita. Nel 2017, la start-up Ambrosia con sede a Monterey, in California, ha iniziato a vendere trasfusioni di plasma giovane – il componente liquido del sangue – per $ 8.000 al litro, nonostante la mancanza di studi clinici che dimostrassero che questo trattamento fosse sicuro ed efficace. In realtà gli esperti di bioetica hanno respinto questa tesi bollandola come roba da fantascienza.

Le trasfusioni furono bloccate dalla Food and Drug Administration

Successivamente la Food and Drug Administration statunitense ha messo in guardia contro le giovani trasfusioni di plasma, rilevando che non hanno “alcun beneficio clinico dimostrato” per le malattie legate all’età o di altra natura nell’uomo. Lo stesso giorno in cui la FDA ha rilasciato la sua dichiarazione, sono state bloccate le trasfusioni per questa finalità.

Dalla parabiosi, il nuovo approccio per combattere invecchiamento e Alzheimer

Adesso però i ricercatori stanno prendendo spunto dalla parabiosi per capire quali siano i fattori molecolari responsabili dei cambiamenti osservati negli esperimenti nella speranza di colpire malattie specifiche associate all’invecchiamento, come la degenerazione maculare legata all’età o la malattia di Alzheimer. L’obiettivo è quello di produrre trattamenti pratici più rapidamente e con meno preoccupazioni etiche legate alle semplici trasfusione di pazienti con sangue giovane.

Il ruolo dell’ossitocina

Come si legge su un articolo pubblicato sul sito Chemical and Engineering News, alla nascita, il nostro sangue contiene più fattori rigenerativi, come l’ossitocina, in grado di ringiovanire le cellule staminali dei muscoli scheletrici nei topi. Con l’avanzare dell’età, predominano i fattori dell’invecchiamento, come la proteina eotaxina, che si ritiene abbia un ruolo nelle malattie legate all’età in cui si verifica l’infiammazione sistemica.

I fattori di invecchiamento riducono la nostra capacità di mantenere e riparare la struttura e la funzione dei tessuti, mentre i fattori rigenerativi lo aumentano. Dall’analisi dei fattori che rendono efficace la parabiosi si potranno comprendere meglio i meccanismi dell’invecchiamento e ottenere delle cure legate alle malattie causate dall’avanzamento dell’età. Tra gli obiettivi che ci si pone c’è anche la crescita neuronale che potrà aprire la strada a trattamenti per il declino cognitivo.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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