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Dolcificanti, più se ne mangiano e più cresce il rischio di declino cognitivo: lo studio che lo dimostra

La ricerca, pubblicata sulla rivista Neurology nell’ambito del progetto ELSA-Brasil, ha seguito per quasi dieci anni oltre 12.700 adulti

Dolcificanti, più se ne mangiano e più cresce il rischio di declino cognitivo: lo studio che lo dimostra
Dolcificanti, l'allarme lanciato dagli esperti (foto Pixabay)

Le conseguenze peggiori siano state osservate negli adulti sotto i 60 anni

Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Neurology ha confermato alcune criticità legate al consumo di dolcificanti artificiali, nel solco di quanto già evidenziato da altre ricerche scientifiche. Lo studio che si è svolto in Brasile ha ribadito ancora una volta come tutti quei dolcificanti che sono presenti nelle bibite “zero”, nei dolci senza zuccheri o nelle caramelle light, sarebbero tutt’altro che innocui per il metabolismo dei consumatori. Oltre al rischio di diabete, il consumo di questi alimenti zuccherati potrebbe perfino accelerare il declino cognitivo.

Come è stato condotto lo studio

Lo studio in questione si è svolto nell’ambito del progetto ELSA-Brasil e ha coinvolto oltre 12.700 adulti (dipendenti pubblici di sei università). La coorte così composta è stata suddivisa in tre gruppi. Nel corso degli anni è stato tenuto sotto stretta osservazione il consumo di dolcificanti e le performance cognitive. I partecipanti, ad intervalli periodici, hanno compilato questionari alimentari dettagliati e a test standardizzati per memoria, concentrazione e linguaggio. I risultati sono stati tutt’altro che rassicuranti.

Le sostanze da evitare

L’esito di questo studio ha confermato che coloro che assumono queste sostanze con frequenza, manifesta un declino cognitivo più rapido rispetto a chi le consuma con minor frequenza. Tra le sostanze finite nel mirino dei ricercatori vi sono state anche gli edulcoranti “intensi” (aspartame, saccarina, acesulfame K) e i polioli – come eritritolo, sorbitolo xilitolo. L’eccessivo consumo ha inciso negativamente anche sulla memoria e sulla fluenza verbale. In pratica avrebbe un impatto devastante sulla salute cerebrale dei consumatori.

Conclusione

Entrando nello specifico, è stato dimostrato che aspartame, saccarina, acesulfame K, eritritolo, sorbitolo e xilitolo sarebbero legate ad un peggioramento cognitivo, a differenza del tagatosio che avrebbe avuto un impatto molto meno rilevante sulla salute cerebrale. I danni maggiori sono stati evidenziati nei soggetti adulti sotto i 60 anni. Trattandosi di uno studio puramente osservazionale non è stato possibile evidenziare una relazione di causa-effetto attendibile. Serviranno ulteriori studi per dimostrare la correlazione diretta, ma è chiaro che una riduzione di questi alimenti ricchi di dolcificanti rappresenta ormai una necessità impellente.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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