Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero

Mercoledì 13 Marzo
Scarica la nostra app
Segnala

Ecco quando i pesci possono diventare tossici

Negli ultimi anni sono cresciuti i casi di intossicazione da mercurio: ecco quando i pesci possono diventare pericolosi

Ecco quando i pesci possono diventare tossici
Pesce intossicato, ecco i rischi che si corrono (Foto: Google)

La presenza di Mercurio nei Pesci può intossicare severamente l’organismo degli esseri umani, ecco i risultati di una ricerca

Il metilmercurio è composto al mercurio molto tossico che nasce dal contatto tra mercurio e alcuni tipi di batteri provenienti da ambienti diversi. Le persone vengono esposte al metilmercurio mangiando pesce e frutti di mare, poiché molte specie di animali che vivono nell’acqua finiscono per ingerire questa sostanza.

I problemi legati alla catena alimentare

Molti pesci che vivono nel mare sono anche esposti al metilmercurio attraverso la loro dieta. Le alghe assorbono metilmercurio organico, quindi anche i pesci che mangiano le alghe assorbiranno questa sostanza tossica. Quindi, quando i pesci più grandi nella parte superiore della catena alimentare mangiano questi pesci, anch’essi accumulano metilmercurio. In questo modo, i pesci e le altre creature che si trovano in cima alla catena alimentare finiscono per accumulare sempre più questo composto tossico. Una sorta di effetto domino ‘alimentare’ che può intossicare gravemente anche gli uomini.

I composti tossici sono in netta crescita

Mentre l’esposizione al metilmercurio attraverso pesci e molluschi è sempre stata una vera e propria piaga, alcuni ricercatori ritengono che i livelli di composti tossici presenti in questo alimento base di molte cucine in tutto il mondo siano in aumento. Al momento, secondo recenti ricerche, circa l’82% dell’esposizione al metilmercurio che i consumatori negli Stati Uniti ottengono proviene dal consumo di frutti di mare.

La ricerca pubblicata su Nature

Sulla rivista Nature è stata pubblicata una ricerca effettuata da scienziati della Harvard John A. Paulson School of Engineering and Applied Sciences di Cambridge, MA, e la Harvard TH Chan School of Public Health di Boston, MA, che ha evidenziato come i livelli di metilmercurio presente nei pesci come merluzzo bianco, tonno rosso atlantico e pesce spada siano in aumento. Una delle cause che potrebbe spiegare questo incremento sono gli effetti negativi del cambiamento climatico globale. Partendo da questa ricerca è possibile capire come e perché i predatori oceanici, come tonno e pesce spada, possano accumulare mercurio nel proprio organismo.

I casi del Merluzzo bianco e del pesce cane spinoso

Nel loro studio, i ricercatori hanno analizzato 30 anni di dati sull’ecosistema del Golfo del Maine nell’Oceano Atlantico studiando principalmente cosa, due predatori marini – il merluzzo atlantico e il pesce cane spinoso – hanno mangiato dagli anni ’70 agli anni 2000.

Dagli anni ’70 in poi il merluzzo bianco i livelli di metilmercurio sono calati del 6-20%. Al contrario, i livelli di questo composto tossico sono aumentati del 33-61% nei pesci spinosi. Questo è spiegabile col fatto che dagli anni ’70 la popolazione di aringhe, preda sia del merluzzo che del pesce gatto, è diminuita in modo significativo nel Golfo del Maine a causa della pesca eccessiva. Pertanto, ciascuna delle specie predatrici doveva rivolgersi ad altre fonti di cibo.

Il merluzzo è stato costretto a cambiare prede

Questa situazione ha indotto il merluzzo a predare principalmente su ombrine e sardine, pesci più piccoli che in genere hanno livelli molto bassi di metilmercurio. Di conseguenza, anche i livelli di metilmercurio del merluzzo sono diminuiti. Il pesce cane spinoso si è dedicato alla preda di calamari e altri cefalopodi, che, come i predatori stessi, hanno livelli più alti di metilmercurio rispetto alle aringhe. Questa nuova dieta ha anche portato ad un aumento dei livelli di metilmercurio nel pesce cane.

La nostra newsletter! Ricevi gli aggiornamenti e le ultimissime su Meteo e Scienza via mail!

ISCRIVITI ORA!

Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

SEGUICI SU:

Ultima Ora

Ultima Ora Terremoto