
L’edema non è una malattia ma un sintomo che può nascondere condizioni anche gravi: ecco tutto ciò che c’è da sapere
L’edema non rappresenta una malattia in sé ma un segnale clinico che indica l’accumulo anomalo di liquidi nei tessuti. Tale gonfiore può comparire in diverse parti del corpo, come gambe, caviglie, mani o braccia, e si manifesta spesso con pelle tesa e lucida. Pur potendo sembrare un disturbo lieve, la sua comparsa può essere collegata a patologie cardiache, renali o epatiche, e di conseguenza non va trascurata. In alcuni casi può derivare da fattori meno preoccupanti, come l’alimentazione ricca di sale o la permanenza prolungata in posizione seduta. Tuttavia, riconoscere i segnali caratteristici è fondamentale per capire se si tratta di un disturbo passeggero o di una condizione che richiede un intervento medico tempestivo. Ecco come capire che si ha un edema, come riportato da Isssalute.it.
Come riconoscere l’edema
L’edema si manifesta principalmente attraverso gonfiore dell’area (tessuto) situata al di sotto della pelle, specialmente delle gambe e delle braccia, pelle tesa e lucida e permanenza di un avvallamento (“fossetta”) sulla pelle dopo essere stata premuta per diversi secondi. C’è poi il caso dell’edema polmonare in cui il soggetto può accusare fatica nel respirare e dolori al petto. Sono tutti campanelli d’allarme che devono invitare ad indagare e a consultare il prima possibile un medico. Inoltre, nel caso in cui il dolore e il gonfiore alle gambe dovesse comparire e perdurare in seguito ad un lungo periodo trascorso stando seduti (come ad esempio quando ci si trova a dover affrontare un viaggio in aereo), a quel punto è opportuno contattare un medico perché dolore e gonfiore potrebbero essere provocati dalla presenza di un coagulo di sangue in una vena (la cosiddetta trombosi venosa profonda).
Cause più comuni dell’edema
L’edema può avere numerose cause che spaziano da fattori temporanei a patologie croniche. Tra le più frequenti vi sono lo stare seduti o fermi in una determinata posizione per un lungo periodo di tempo, mangiare cibi troppo salati, l’insufficienza cardiaca congestizia (che provoca ristagno di sangue e liquidi negli arti inferiori) le malattie del fegato come la cirrosi, che riducono la produzione di proteine plasmatiche, e le patologie renali che favoriscono la ritenzione di sodio e liquidi. Anche l’insufficienza venosa cronica, la trombosi venosa profonda e i disturbi del sistema linfatico rientrano tra le condizioni che portano a edema persistente. Non vanno trascurati nemmeno i casi legati a reazioni allergiche, gravidanza, sindrome premestruale o all’assunzione di alcuni farmaci.
Rimedi e buone pratiche
I trattamenti per l’edema dipendono dalla gravità e dalla sua origine. In caso di forme lievi possono essere utili alcuni rimedi casalinghi come il massaggio in direzione del cuore, il sollevamento delle gambe, l’attività fisica moderata e la riduzione del consumo di sale. Nei casi più seri, invece, il medico può prescrivere diuretici o altri farmaci mirati a risolvere la condizione di base. Indossare abiti comodi, proteggere la pelle ed evitare il sovrappeso sono ulteriori accorgimenti che aiutano a ridurre il problema. Se trascurato l’edema può peggiorare e scatenare dolore, difficoltà motorie e rischio di infezioni.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.