Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero

Giovedì 10 Luglio
Scarica la nostra app
Segnala

Ernia iatale, la Dottoressa Gaia Pellegatta spiega quali sono i sintomi da non sottovalutare

Ernia iatale: cos’è, perché può essere pericolosa e quali segnali non vanno mai sottovalutati

Ernia iatale, la Dottoressa Gaia Pellegatta spiega quali sono i sintomi da non sottovalutare
Foto Pixabay.com

Ecco tutto ciò che c’è da sapere sull’ernia iatale: come si sviluppa e i sintomi da intercettare presentati dalla Dottoressa Gaia Pellagatta

L’ernia iatale è una patologia che si verifica quando una parte dello stomaco risale attraverso lo iato esofageo del diaframma e finisce nella cavità toracica. Questo passaggio anomalo può alterare il normale funzionamento del sistema digestivo e causare sintomi anche molto fastidiosi. Secondo la Dottoressa Gaia Pellegatta, gastroenterologa in Humanitas a Milano, si tratta di un disturbo molto più frequente di quanto si pensi, spesso legato all’invecchiamento e ad abitudini scorrette. Il problema, però, è che molti non sanno riconoscere i segnali che il corpo invia, sottovalutando sintomi che, se ignorati, possono peggiorare nel tempo e compromettere la qualità della vita. Ecco quali sono, come svelato dalla scienziata ad Humanitas.it.

I sintomi da non ignorare

Secondo la Dottoressa Pellagatta l’ernia iatale può manifestarsi con disturbi molto variabili. In alcuni casi è del tutto asintomatica, ma spesso provoca sintomi simili a quelli del reflusso gastroesofageo: bruciore allo stomaco, rigurgito acido e dolore dietro lo sterno. Alcuni pazienti riferiscono anche alitosi, nausea, palpitazioni cardiache dopo i pasti e difficoltà a deglutire. Tali sintomi non vanno sottovalutati, soprattutto se si presentano con una certa regolarità.

Le possibili cause e i fattori di rischio

Le origini dell’ernia iatale sono spesso multifattoriali. La Dottoressa Pellagatta spiega che può dipendere da un allentamento dei muscoli dello iato esofageo, favorito dall’età avanzata o da una predisposizione genetica. Altri fattori di rischio sono l’obesità, la gravidanza, traumi addominali, sforzi intensi come sollevamento pesi, tosse cronica o vomito frequente. Anche una dieta disordinata e il fumo possono peggiorare la situazione. In chi presenta sintomi lievi è sufficiente intervenire con cambiamenti nello stile di vita: alimentazione più leggera, pasti frequenti e poco abbondanti, evitare di coricarsi subito dopo mangiato e abolire alimenti acidi o irritanti. Fondamentale, infine, è ridurre il peso corporeo in caso di sovrappeso.

I rimedi: dalla dieta alla chirurgia

Quando la sola dieta e i corretti stili di vita non bastano, la Dottoressa Pellagatta raccomanda l’uso di farmaci mirati, come antiacidi o inibitori di pompa protonica, da assumere sotto controllo medico. In caso di ernia severa e sintomi persistenti si può valutare il ricorso all’intervento chirurgico, che oggi si esegue in laparoscopia con tempi di recupero ridotti e minime cicatrici.

La nostra newsletter!

Ricevi gli aggiornamenti e le ultimissime
su Meteo e Scienza via mail!

ISCRIVITI ORA!

Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

SEGUICI SU:

Ultima Ora

Ultima Ora Terremoto