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Extrasistole, la sensazione del cuore in gola: ecco cos’è e quando bisogna preoccuparsi

In genere questo disturbo si risolve da solo e può colpire sia pazienti giovani che persone anziane

Extrasistole, la sensazione del cuore in gola: ecco cos’è e quando bisogna preoccuparsi
Extrasistole, quando preoccuparsi

I pazienti che soffrono di extrasistolia avvertono una sensazione di vuoto al petto: ecco quando bisogna preoccuparsi

Sono tante le persone che convivono con i sintomi associati alle extrasistoli, vale a dire ai battiti anticipati rispetto alla normale sequenza dei battiti del cuore. Si tratta del cosiddetto “battito prematuro” che si verifica anticipatamente e non consente al cuore di riempirsi completamente fornendo una spinta efficace in termini di pressione. In genere quando si verifica un’extrasistole, il paziente avverte una sorta di sensazione di vuoto o il classico cuore in gola che genera ansia e spesso anche terrore in coloro che vivono questa esperienza, soprattutto se avviene con una certa frequenza.

Nella maggior parte dei casi non vengono prescritti trattamenti

L’extrasistolia si manifesta con sintomi indubbiamente fastidiosi che spesso ingenerano nel paziente la sensazione che il cuore possa addirittura fermarsi. Si tratta, ovviamente di una sensazione assolutamente infondata. Nella maggior parte dei casi, questo disturbo rappresenta solo il sintomo di eccessiva stanchezza o di stress. In genere è un disturbo che si risolve da solo e che non richiede alcun tipo di trattamento.

Le possibili cause

L’extrasistolia può verificarsi sia nei giovani che in persone in età avanzata e rappresenta un sintomo molto comune. Chi soffre di insonnia, di disturbi elettrolitici, di problemi ormonali, di disturbi della tiroide o ipertensione, può andare frequentemente incontro a questo tipo di aritmia cardiaca. Per togliersi ogni dubbio il paziente può sottoporsi ad un elettrocardiogramma che sarà in grado di cogliere il battito prematuro identificandone le origini e la natura.

Gli altri esami che vengono prescritti

Spetterà al cardiologo valutare la prescrizione di ulteriori indagini per identificare la fonte dell’extrasistolia. In genere gli esami che vengono prescritti sono l’ECG holter o l’ECG da sforzo oltre ad alcuni esami del sangue. Il paziente può essere anche sottoposto ad ecocardiogramma e nei casi più estremi anche a risonanza magnetica cardiaca.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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