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Gastroprotettori e antiacido, se li usi in questo modo stai correndo gravi rischi per la salute

Gli scienziati hanno studiato nel dettaglio gli effetti di un inibitore della pompa protonica, vale a dire il rabeprazolo: ecco cosa si è scoperto

Gastroprotettori e antiacido, se li usi in questo modo stai correndo gravi rischi per la salute
Farmaci antireflusso (Foto: Pixabay)

I farmaci contro reflusso e acidità devono essere utilizzati solo per periodi limitati: ecco i rischi a cui si può andare incontro

Se ci sono dei farmaci che non mancano mai nelle dispense degli italiani, questi sono proprio gli «antiacidi» o i«gastroprotettori». In tutti i sondaggi e i report vengono infatti indicati come i farmaci più venduti in assoluto, ma tante persone ignorano i rischi derivanti da un impiego eccessivo. Una ricerca effettuata recentemente dal German Cancer Research Center ha evidenziato l’esistenza di alcuni meccanismi che si possono verificare anche fuori dallo stomaco e che rendono questa tipologia di farmaco molto pericolosa per il nostro organismo.

A cosa servono

Gl inibitori di pompa protonica, o IPP, sono dei pro-farmaci che hanno la funzione di inibire la secrezione acida dello stomaco evitando che si possano creare le condizioni per una iperacidità. I vantaggi superano i rischi se usiamo questi farmaci solo quando necessario e comunque con moderazione, ma se li utilizziamo in maniera cronica, possiamo andare incontro ad effetti collaterali come le infezioni gatrointestinali, oltre che ad andare incontro ad infarti, ictus e demenza. Lo studio in questione ha proprio analizzato questi possibili effetti giungendo a conclusioni sorprendenti.

Cosa si è scoperto

Per comprendere a fondo i meccanismi dei pericoli degli IPP, gli studiosi hanno fatto ricorso alla «chimica a scatto», una strategia per marcare le molecole. Gli scienziati hanno studiato nel dettaglio gli effetti di un inibitore della pompa protonica, vale a dire il rabeprazolo, ponendolo a contatto con cellule umane senza che l’ambiente fosse acido. Si è scoperto, a differenza di quanto si era pensato in precedenza, che questo farmaco si attiva lo stesso, anche se non ci sono acidi in giro, legandosi a proteine che contengono zinco. Come hanno avuto modo di spiegare gli scienziati, lo zinco può mimare un protone e si comporta come un acido. Il problema è che le proteine con zinco si trovano ovunque e possono anche trovarsi nelle cellule del sistema immunitario.

I rischi e le conseguenze

La presenza di queste proteine nel sistema immunitario può danneggiarne o rallentarne i meccanismi che portano per esempio a una maggior suscettibilità alle infezioni. Se questi farmaci si attivano anche dove non ci sono troppi acidi in giro, ecco che gli effetti collaterali possono moltiplicarsi e aumentare il rischio di sviluppare malattie anche gravi. Ecco perchè vanno assunti con parsimonia e solo quando realmente necessario.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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