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Glaucoma, il prof. Paolo Vinciguerra spiega quali sono i primi sintomi da non sottovalutare

Il glaucoma, cos'è e le due tipologie, quali sono i sintomi e quali sono le terapie

Glaucoma, il prof. Paolo Vinciguerra spiega quali sono i primi sintomi da non sottovalutare
Glaucoma (foto Pixabay)

Glaucoma, seconda causa di disabilità alla vista

Il glaucoma è la seconda causa principale di disabilità visiva e colpisce circa 55 milioni di persone in tutto il mondo. Questa patologia rappresenta un disturbo del nervo ottico che provoca danni visivi significativi che, anche dopo un trattamento, non si alleviano e possono portare a un’invalidità permanente. La prevenzione diventa essenziale, specialmente per chi presenta fattori di rischio, al fine di limitare i danni causati dal glaucoma. Dei segnali di questa malattia e delle terapie disponibili, Humanitas.it ne parla con il professor Paolo Vinciguerra, Direttore del Centro Oculistico di Humanitas e docente di Humanitas University.

Che cos’è il glaucoma

Il glaucoma è una condizione che colpisce genericamente le persone anziane e causa un danno al nervo ottico, una struttura del cervello responsabile della trasmissione delle informazioni visive dalla retina. La causa principale del glaucoma è l’innalzamento della pressione interna dell’occhio, sebbene in rari casi, può derivare da una diminuzione dell’afflusso di sangue al nervo ottico. Ci sono due forme di glaucoma, ad angolo aperto e ad angolo chiuso. Il glaucoma ad angolo aperto è la tipologia più diffusa, essendo una patologia che progredisce con lentezza ma che non palesa segnali chiari fino alle fasi avanzate, rendendolo decisamente pericoloso. Le persone con una storia familiare di questa condizione o che hanno fatto uso di cortisonici per un lungo periodo, oltre a chi soffre di miopia grave o lieve con dispersione di pigmento e da pseudoesfoliazione lenticolare, sono quelle colpite maggiormente. Il glaucoma ad angolo chiuso, invece, mostra sintomi evidenti sin dalle prime fasi ed è comune tra i pazienti più anziani. Tutte le persone che presentano una storia di ipermetropia sono particolarmente vulnerabili.

I sintomi del glaucoma

Circa la metà delle persone affette da glaucoma in Italia non conosce questa malattia, lo stabiliscono le statistiche disponibili. In generale, il sintomo principale di questa condizione è la riduzione del campo visivo. Solitamente, la visione periferica è la prima a venire compromessa, ma nei casi più gravi il glaucoma può interessare anche il campo visivo centrale, inferiore o superiore. Le prime difficoltà visive causate da questa perdita di campo possono manifestarsi, ad esempio, nella lettura o nella conduzione di veicoli. Se vengono rilevate difficoltà in queste attività, è consigliabile organizzare una visita con un oculista, poiché potrebbero costituire i primi segnali di avvertimento di un possibile glaucoma.

Come si tratta il glaucoma

Le difficoltà visive provocate dal glaucoma non scompaiono con la patologia, ma persistono per tutta la vita del paziente. Diventa cruciale focalizzarsi sulla prevenzione per identificare la malattia quando si trova ancora nelle fasi iniziali. Le visite regolari da un oculista rappresentano lo strumento principale per monitorare l’eventuale insorgenza della patologia. Si consiglia, in particolare, di eseguire controlli oculari almeno una volta all’anno a partire dai 45 anni. Lo specialista ha la capacità di individuare un aumento della pressione oculare, che può danneggiare il nervo ottico, e rilevare la presenza di glaucoma anche nelle fasi iniziali, prima che si manifestino segni visivi evidenti. Il paziente verrà sottoposto a vari esami iniziali, come il controllo della pressione intraoculare, il test del campo visivo, l’analisi delle fibre nervose del nervo ottico mediante OCT, la misurazione dello spessore della cornea e un’osservazione del nervo ottico. Se i risultati di questi esami dovessero generare dubbi, lo specialista procederà con indagini più specifiche e determinanti, come l’analisi del campo visivo e delle fibre ganglionari del nervo ottico, che porteranno a una diagnosi finale. Per le persone che presentano fattori di rischio, come la predisposizione familiare, interrompere il fumo e mantenere una regolare attività fisica potrebbe contribuire a ritardare l’insorgenza del glaucoma o a rallentare la progressione delle difficoltà visive associate. Quando la malattia viene accertata, la cura potrà avvenire attraverso interventi farmacologici o chirurgici, in base al punto in cui è arrivata la patologia e alle condizioni generali del paziente. La terapia farmacologica consiste nella somministrazione di colliri specifici, mentre l’intervento chirurgico, come quello effettuato con il laser, serve a diminuire la pressione del liquido oculare.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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