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Ictus cerebrale, attenzione a questi sintomi tipici che compaiono all’improvviso

Che cos'è l'ictus cerebrale, quali sono i sintomi e la diagnosi, i fattori di rischio e la prevenzione

Ictus cerebrale, attenzione a questi sintomi tipici che compaiono all’improvviso
Ictus Foto Pixabay.com

L’ictus cerebrale

L’ictus cerebrale è la malattia neurologica più comune, nella quale il cervello non ottiene più sangue a causa della chiusura o della rottura di un’arteria (ischemia) oppure è colpito da un eccesso di sangue che fuoriesce da un’arteria lesionata (emorragia). E’ quanto riportato dal portale fondazioneveronesi.it.

Che cos’è l’ictus cerebrale e le due tipologie

Esistono pertanto due tipi di ictus: quello ischemico che si verifica quando un’arteria cerebrale si chiude e quello emorragico che avviene quando un’arteria cerebrale si rompe. Nel primo caso si parla di ischemia cerebrale, nella quale le cellule precedentemente alimentate da quell’arteria subiscono un infarto e muoiono. L’ischemia cerebrale rappresenta l’85% di tutti i casi di ictus. Un’arteria può ostruirsi quando si forma un coagulo al suo interno, che blocca un’irregolarità della parete dell’arteria stessa (questo si chiama trombosi cerebrale). In alternativa, l’arteria può essere ostacolata da coaguli provenienti da altre parti del corpo (emboli): generalmente dal cuore o da placche ateromasiche delle arterie che forniscono sangue al cervello (questo fenomeno è noto come embolia cerebrale). Nel caso dell’ictus emorragico (15% dei casi), si verifica un’emorragia cerebrale. La causa più comune di questo tipo è la pressione arteriosa elevata, che porta alla rottura di vasi sanguignin normali o malformati, chiamati aneurismi. Il cervello è suddiviso in diverse aree, ognuna delle quali ha il compito di controllare il movimento e le funzioni di varie parti del corpo. Ogni emisfero del cervello gestisce il lato opposto del corpo. Ad esempio, se l’emisfero destro del cervello subisce danni, il lato sinistro del corpo ne risentirà. Un lesione all’emisfero destro può comportare la paralisi del lato sinistro o perdita di sensibilità, difficoltà nella percezione spaziale e nella valutazione della distanza e delle dimensioni, comportamenti impulsivi e scarsa valutazione delle proprie capacità, perdita della vista nel lato sinistro di entrambi gli occhi. D’altra parte, una lesione nell’emisfero sinistro può provocare: paralisi del lato destro o perdita di sensibilità, problemi di linguaggio e di deglutizione, reazioni lente, perdita della vista nel lato destro di entrambi gli occhi. L’ictus non è solamente una malattia dei più anziani. Tra i 200.000 nuovi casi di ictus che si registrano annualmente in Italia, circa 10.000 riguardano persone con meno di 54 anni. Di norma, l’ictus giovanile si riferisce a individui con un’età inferiore ai 45-50 anni. Poiché si tratta di persone che sono in età lavorativa, le ripercussioni a livello familiare e sociale sono significative.

Sintomi e diagnosi

L’ictus cerebrale si può palesare in vari modi. I segni più comuni comprendono: paralisi o debolezza o intorpidimento nel viso, nel braccio e nella gamba, in particolare se colpiscono un solo lato del corpo; visione offuscata o ridotta in uno o entrambi gli occhi; problemi nel pronunciare o comprendere frasi semplici; perdita di equilibrio, vertigini e difficoltà nella coordinazione. I sintomi suddetti possono scomparire totalmente senza lasciare tracce: in questo caso si parla di attacco ischemico transitorio (Tia). Tuttavia, questo rappresenta un segnale d’allerta che precede l’ictus e può durare da pochi minuti a diverse ore. In presenza di Tia è fondamentale effettuare esami e intraprendere trattamenti specifici quanto prima, quindi è importante non perdere tempo: contattando il 118 o consultando il proprio medico di fiducia per ricevere indicazioni sugli accertamenti necessari in breve tempo. La persona sospettata di avere un ictus deve ricevere urgenti terapie appropriate. Per stabilire se si tratta di un’ischemia o di un’emorragia, è indispensabile eseguire una Tac cerebrale.

Ictus, fattori di rischio e prevenzione

Alcuni elementi di rischio non possono essere modificati: ad esempio, l’età, il sesso e la genetica familiare. Altri, invece, possono essere modificati. Tra questi, i più significativi includono: la pressione alta, le patologie cardiache, il diabete, i Tia, il fumo e l’obesità. Un altro importante fattore di rischio da considerare è la fibrillazione atriale, una condizione del battito cardiaco che è responsabile di oltre il 20% degli ictus. Adottare uno stile di vita sano e seguire un’alimentazione appropriata diminuisce il pericolo di ictus e supporta i farmaci nel mantenere sotto controllo la pressione sanguigna, il colesterolo e i livelli di glucosio. Nel caso in cui il rischio di un ictus sia correlato alla presenza di una placca aterosclerotica che ostruisce l’arteria carotide, l’asportazione chirurgica della placca, in molti casi, può significativamente abbattere il rischio di un ictus più grave. Esistono vari tipi di medicinali utilizzati per prevenire l’ictus. I più noti sono: gli antiaggreganti (che prevengono la formazione di placche ateromasiche impedendo l’aggregazione delle piastrine sulle arterie compromesse da arteriosclerosi) e gli anticoagulanti (che fluidificano il sangue e evitano la formazione di coaguli). Questi medicinali devono essere assunti seguendo specifiche indicazioni e dosaggi prescritti da un medico, poiché comportano controindicazioni precise. I fattori di rischio e le cause dell’ictus nei bambini e nei giovani differiscono in parte rispetto agli adulti e sono spesso dovuti a patologie vascolari diverse dall’arteriosclerosi, comprese quelle classificate come cause rare di ictus, oppure a condizioni cardiache che possono generare emboli tali da ostruire i vasi cerebrali. Tra le principali cause di ictus nei giovani vi è la dissecazione delle arterie carotide e vertebrale, che forniscono sangue al cervello, provocata da traumi o microtraumi ripetuti al collo, come movimenti bruschi o ripetitivi di rotazione e flesso-estensione della testa (comprese le lesioni da incidenti stradali, traumi sportivi e manovre chiropratiche). Anche l’abuso di sostanze stupefacenti e alcol può causare ictus in giovane età. È fondamentale ricordare che i fattori comuni che predispongono all’ictus e ad altre malattie vascolari, come il fumo, l’obesità, la vita sedentaria, una dieta scorretta, l’ipertensione, anomalie nei grassi ematici e il diabete, possono già manifestarsi e danneggiare le arterie nella giovane età, quando spesso non vengono adeguatamente riconosciuti o presi in considerazione. Fino alla menopausa, le donne presentano un rischio di ictus inferiore rispetto agli uomini grazie all’azione protettiva degli ormoni sessuali femminili. Negli ultimi tempi, si è discusso molto dell’impatto dell’assunzione di estrogeni attraverso contraccettivi orali e terapia ormonale sostitutiva post-menopausa. Si può affermare che nelle donne in età fertile che usano contraccettivi orali, il rischio di ictus è molto basso, ma aumenta nelle donne di età superiore ai 35 anni che fumano e soffrono di pressione alta, specialmente se utilizzano contraccettivi orali con dosaggi più elevati.
Contenuto di estrogeni. Negli ultimi anni, si è scoperto che la terapia ormonale sostitutiva per donne in post-menopausa non offre una protezione contro il rischio di ictus e altre patologie vascolari come si pensava in passato, anzi potrebbe addirittura aggravare la situazione. È quindi fondamentale che queste terapie siano adattate tenendo conto del profilo di rischio complessivo della donna che deve riceverle.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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