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Il nuovo Dpcm introdurrà la zona rossa automatica: ecco come funzionerà

Ecco quali saranno i criteri in base ai quali verrà istituita la zona rossa automatica: le altre novità inserite nel Dpcm

Il nuovo Dpcm introdurrà la zona rossa automatica: ecco come funzionerà
Nuovo Dpcm, ecco le novità (Foto Youtube)

Ecco le novità che saranno introdotte col nuovo dpcm che entrerà in vigore dal 16 gennaio

Il governo sta lavorando in queste ore ad un nuovo dpcm che cambierà in modo sostanziale il criterio attraverso il quale verranno assegnate le fasce colorate alle regioni, introducendo anche la novità della zona bianca. Si verso l’automatismo dell’assegnazione della zona rossa a tutte le regioni in cui l’incidenza settimanale sarà pari o superiore a 250 contagiati Covid ogni 100mila abitanti. Un dato che porrebbe immediatamente Veneto ed Emilia Romagna in fascia rossa già dalla prossima settimana. Da Leggere anche Coronavirus, firmata nuova ordinanza: scuole superiori chiuse. 

La fascia bianca

La grande novità, oltre alla fascia rossa automatica, è quella della fascia bianca che prevederà la libertà di spostamento e che sarà assegnata alle regioni che registreranno valori ottimali. Attualmente il paese viaggia ad una media di 20mila positivi e quasi 500 morti al giorno. Si tratta di numeri che probabilmente indurranno l’esecutivo ad operare una ulteriore modificando sostanzialmente i parametri e le conseguenti misure restrittive anche al fine di evitare la temuta terza ondata di contagi. Il nuovo Dpcm entrerà in vigore dal 16 gennaio ma già si conoscono a grandi linee quelle che saranno le misure che l’esecutivo intenderà porre in atto.

La soglia per il ripristino del contact tracing

La soglia dell’indice Rt è stata abbassata a 1 per l’inserimento in zona arancione (in precedenza era a 1,25). L’idea di abbassare la soglia è stata caldeggiata dall’Istituto superiore di Sanità e condivisa dal CTS. L’incidenza è un parametro fondamentale ed è il termometro in grado di misurare la “febbre” del paese in tema di contagi. Solo un valore al di sotto dei 50 casi ogni 100mila abitanti garantirebbe “il completo ripristino sull’intero territorio nazionale” del contact tracing, consentendo altresì al sistema sanitario di tenere sotto controllo l’emergenza sanitaria.

Veneto ed Emilia Romagna le regioni a maggior rischio

Gli ultimi dati che scaturiscono dal monitoraggio settimanale collocherebbero la regione Veneto, alla luce dei nuovi parametri, tra le zone rosse con una incidenza di 453,31 casi, mentre l’Emilia Romagna con 242,44 casi, riuscirebbe a “cavarsela” per una incollatura. I dati sono particolarmente preoccupanti anche per Friuli Venezia Giulia, Marche e per la provincia di Bolzano che sfiorano la soglia critica. Anche la Lombardia è ancora a rischio zona rossa come ha riconosciuto anche il presidente della regione, Attilio Fontana. L’inasprimento delle misure restrittive renderà ancora più critica la situazione dei gestori di bar e ristoranti, gli operatori commerciali che hanno subito maggiormente il contraccolpo delle chiusure. Il governo metterà mano a nuovi ristori anche in ragione delle nuove misure restrittive e delle nuove chiusure. I governatori delle regioni sembrano al momento molto scettici sull’automatismo che verrebbe introdotto nel nuovo dpcm e che di fatto rischierebbe di penalizzare le regioni che eseguono un maggior numero di tamponi.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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