Cos’è l’infarto del miocardio?
L’infarto è la necrosi di un tessuto o di un organo che smettono di ricevere l’adeguato apporto di sangue e di ossigeno dalla circolazione arteriosa. Come si legge su “Humanitas.it”, con infarto del miocardio si intende, dunque, la necrosi di una parte del muscolo cardiaco successiva all’ostruzione di una delle coronarie, vale a dire le arterie che si occupano della sua sua irrorazione.
Come si manifesta l’infarto del miocardio?
L’infarto del miocardio – come si legge su “Humanitas.it” – può manifestarsi a riposo, oppure dopo un’emozione che risulta molto intensa, durante uno sforzo fisico particolarmente rilevante oppure quando quello sforzo si è già concluso. L’esordio dell’infarto del miocardio è brusco e nella maggior parte dei casi risulta caratterizzato da sintomi tipici che, dunque, si possono identificare in modo piuttosto semplice nella maggior parte dei casi. Se non viene adeguatamente trattato, è associato ad un’elevata mortalità: per questo motivo, dunque, richiede l’attivazione di un sistema di soccorso urgente sul territorio (118), con l’arrivo del paziente in ospedale nel più breve tempo possibile.
Quali sono i sintomi dell’infarto del miocardio
In presenza di un infarto del miocardio – come si legge su “Humanitas.it” – i sintomi più comuni sono il dolore al petto, uno stato di malessere che risulta essere profondo, sudorazione fredda profusa, nausea ed il vomito. Per quanto riguarda il dolore – che viene definito anche precordiale o retrosternale – questo può irradiarsi ai vasi del collo e alla gola, oltre che alla mandibola (in particolar modo ramo sinistro), alla porzione di colonna vertebrale situata tra le due scapole e agli arti superiori (nella maggior parte dei casi risulta più coinvolto il sinistro rispetto al destro) e allo stomaco. In molti casi il dolore che interessa il petto si presenta per brevi intervalli di tempo, per poi risolversi in modo spontaneo, salvo poi manifestarsi in maniera duratura, accompagnato dai sintomi che abbiamo descritto in precedenza. Quando il dolore al petto (spontaneo o successivo ad uno sforzo) si presenta per una durata massima di 30 minuti si parla di angina pectoris, vale a dire una condizione di ischemia del cuore che non giunge ad essere così prolungata da causare necrosi. Esistono pazienti che accusano l’angina pectoris ore, giorni, mesi o addirittura anni prima di essere colpiti da un vero infarto.
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I sintomi dell’infarto del miocardio possono differire da persona a persona
Quando si parla di infarto del miocardio – come si legge su “Humanitas.it” – si fa riferimento ad un’esperienza soggettiva: non tutte le persone che ne vengono colpite, infatti, descrivono gli stessi sintomi. Generalmente un episodio acuto può durare circa 30-40 minuti, ma l’intensità dei sintomi può variare in modo notevole da persona a persona. Il alcuni casi il paziente avverte una sensazione di morte imminente che lo porta a chiedere tempestivamente soccorso. In altri casi, invece, alcuni pazienti riferiscono di stordimento e vertigini, mancanza di respiro che si presenta senza che vi sia dolore toracico (in particolar modo nei pazienti diabetici), oltre a svenimento e perdita di conoscenza. Molte persone solitamente confondo l’infarto del miocardio con l’arresto cardiaco: in realtà, sebbene l’infarto del miocardio possa provocare l’arresto cardiaco, non risulta esserne la sola causa e, inoltre, l’infarto miocardico non porta necessariamente all’arresto cardiaco.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.
