L’influenza stagionale cresce in Italia, il Dottor Silvestro Scotti spiega come comportarsi
L‘influenza sta circolando con sempre maggiore intensità in tutta Italia e, con l’avvicinarsi del picco stagionale, tornano anche comportamenti sbagliati che rischiano di peggiorare la situazione. Tra corse inutili al Pronto Soccorso e uso improprio di antibiotici, il carico sul sistema sanitario aumenta senza reali benefici per i pazienti. A fare chiarezza è il Dottor Silvestro Scotti, Segretario Nazionale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg), che ha spiegato ad Adnkronos cosa fare in caso di contagio.
Sintomi e decorso
Secondo Scotti, l’influenza di quest’anno si presenta con un esordio particolarmente intenso, soprattutto nei primi giorni. Il sintomo più evidente è una febbre molto alta che può durare anche 3-4 giorni, accompagnata da un forte malessere generale. Non si tratta però, nella maggior parte dei casi, di una situazione che deve spaventare. Dopo le prime 48 ore di trattamento sintomatico, i picchi febbrili tendono progressivamente a distanziarsi e a ridursi di intensità, segnale che l’organismo sta reagendo e che l0aggressività del virus sta diminuendo. Scotti sottolinea che quest’anno i tempi di recupero possono essere leggermente più lunghi ma questo rientra comunque in un’evoluzione considerata normale dell’infezione.
Prime 48 ore
Per le fasi iniziali dell’influenza il Professor Scotti è molto chiaro e lo ribadisce anche testualmente: “Nelle prime 24-48 ore può bastare la semplice telefonata al proprio medico di famiglia per avere i consigli iniziali di gestione della patologia“. Il medico curante, conoscendo la storia clinica del paziente, è in grado di valutare se si tratta di una persona fragile o a rischio, oppure di un soggetto senza patologie di base che può affrontare l’infezione a domicilio. “In molti casi – spiega Scotti – l’influenza può essere gestita con una terapia di automedicazione, come un antipiretico, un mucolitico e un antinfiammatorio“.
Antibiotici e Pronto Soccorso: perché evitarli se non necessari
Uno dei punti più delicati riguarda l’uso degli antibiotici e l’accesso al Pronto Soccorso. Scotti ricorda che gli antibiotici sono inefficaci contro i virus influenzali e che assumerli senza indicazione medica contribuisce solo ad aumentare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Allo stesso modo recarsi in Pronto Soccorso senza reali segnali di gravità rischia di sovraccaricare strutture già sotto pressione e di favorire la diffusione del virus. L’invito finale è a fidarsi del proprio medico di famiglia, non farsi prendere dal panico e riservare l’emergenza ai casi più seri.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.