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Influenza, la dottoressa Paola Palazzi spiega quali sono i sintomi, come comportarsi e cosa evitare

Influenza stagionale in aumento in queste settimane: la Dottoressa Paola Palazzi spiega sintomi, rimedi e cosa fare in caso di contagio

Influenza, la dottoressa Paola Palazzi spiega quali sono i sintomi, come comportarsi e cosa evitare
Foto Pixabay

L’influenza torna a circolare con forza in Italia (e non solo): ecco i sintomi, e tutto ciò che c’è da sapere, svelati dalla Dottoressa Palazzi

L’influenza stagionale si sta diffondendo sempre di più nelle ultime settimane, favorita dal freddo, dai luoghi chiusi e dalle occasioni di incontro tipiche del periodo natalizio. Già dai primi giorni di dicembre i casi sono aumentati in modo sensibile, il che ha messo sotto pressione soprattutto ambulatori e medici di base. Le feste, con pranzi, viaggi e contatti ravvicinati, rischiano di amplificare ulteriormente la circolazione dei virus. A fare il punto della situazione è la Dottoressa Paola Palazzi, che da anni segue i pazienti sul territorio e oggi opera tra più studi per garantire le sostituzioni dei colleghi. La Dottoressa Paola Palazzi ha spiegato a Corriere.it quali sono i sintomi, come comportarsi in caso di contagio e sviluppo della malattia e quali sono i rimedi.

I sintomi più frequenti

Sono frequenti i sintomi respiratori – ha spiegato la Dottoressa Palazzi, sottolineando come tosse, raffreddore, mal di gola e difficoltà respiratorie siano tra le manifestazioni più comuni. “I virus parainfluenzali colpiscono anche l’apparato gastrointestinale – aggiunge, ricordando che nausea, vomito e disturbi intestinali non sono rari. I casi riguardano anche persone vaccinate, perché il vaccino per l’influenza non copre da tutti i virus simili, pur restando fondamentale perché “comunque previene le grosse complicanze“. L’attenzione ai segnali del corpo resta quindi essenziale per intervenire tempestivamente.

Cosa evitare e come curarsi

Sulla gestione domestica dell’influenza, la Dottoressa Palazzi invita alla prudenza: “I farmaci vasocostrittori e gli antistaminici possono dare sollievo nell’immediato ma non risolvono il problema“. Ancora più cautela va riservata agli antibiotici: “Normalmente non servono, a meno che ci sia una sovrainfezione, ma sta al medico decidere“. Un’eccezione riguarda situazioni specifiche: “Nel caso di genitori a contatto con bambini piccoli, è bene valutare se c’è una faringite provocata dallo streptococco: a quel punto serve l’antibiotico“. In ogni caso, come sempre, in caso di influenza la cosa fondamentale è rivolgersi al medico e non prendere iniziative “particolari”, soprattutto se non si ha la certezza della cura da adottare.

Attenzione alle persone fragili

Particolare vigilanza è necessaria per chi ha condizioni di salute delicate. “Quando il paziente soffre di bronchite cronica, diabete, scompenso cardiaco o è immunodepresso, va tenuto sotto controllo con più scrupolo“, avverte la dottoressa. Fondamentale è monitorare la saturazione: “È un’ottima spia per capire la situazione generale“. In alcuni casi servono accertamenti mirati: “Un anziano con Bpco che scende sotto i valori di 90-91 e ha tosse e mancanza di respiro può aver bisogno di una radiografia e di un elettrocardiogramma“. Anche altri parametri vanno seguiti con attenzione: “un cardiopatico dovrebbe controllare la frequenza cardiaca e un diabetico deve fare attenzione alla glicemia, che potrebbe scompensarsi se resta a letto a lungo“.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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