
Ecco come si manifesta il morbo di Alzheimer nella sua prima fase: i campanelli d’allarme segnalati dal Dottor Amen
Il morbo di Alzheimer è una delle patologie neurodegenerative più temute e diffuse a livello globale, con oltre 40 milioni di casi già diagnosticati e la terribile previsione di triplicare nei prossimi trent’anni. La sua progressione lenta e silenziosa lo rende particolarmente insidioso: i primi danni al cervello iniziano ben prima che i sintomi evidenti spingano a consultare uno specialista. Purtroppo non esiste ancora una cura definitiva e le terapie attuali possono solo rallentare il declino cognitivo se avviate nelle fasi iniziali. Il neurologo e psichiatra statunitense Daniel Amen, conosciuto sui social come “docamen“, ha quindi spiegato in un video su TikTok che esistono quattro segnali specifici da non ignorare.
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Perdita di memoria e calo del giudizio
Il primo sintomo che può suggerire un inizio di degenerazione cognitiva è la perdita di memoria, una condizione spesso normalizzata con l’avanzare dell’età. Tuttavia, secondo Amen, non va sottovalutata quando diventa persistente o si aggrava nel tempo. L’80% delle persone che riportano un peggioramento della memoria rischia di vederlo peggiorare ulteriormente negli anni successivi. A questo si aggiunge un altro segnale sottile ma significativo: la crescente impulsività accompagnata da una riduzione della capacità di giudizio. Questo comportamento può essere la spia di una riduzione dell’attività dei lobi frontali, area cerebrale cruciale per il controllo dei movimenti, della personalità e della regolazione emotiva.
Distrazione persistente e umore depresso
Oltre alla memoria e al giudizio, Amen indica altri due segnali che meritano attenzione. Il primo riguarda un abbassamento costante della soglia dell’attenzione, che si manifesta come una crescente difficoltà a mantenere la concentrazione su compiti anche semplici. Questo sintomo non deve essere confuso con il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD), in quanto si tratta di un peggioramento progressivo legato al decadimento delle funzioni cognitive. Infine il quarto campanello d’allarme è rappresentato da un umore perennemente basso e dalla sensazione di sentirsi depressi. Amen sottolinea che la depressione raddoppia il rischio di Alzheimer nelle donne e lo quadruplica negli uomini. A questi sintomi si aggiungono fattori di rischio come obesità, apnee notturne, insonnia cronica e calo di energia, condizioni che compromettono l’afflusso di sangue al cervello e possono accelerare i processi neurodegenerativi.
Come ridurre il rischio di Alzheimer
Per ridurre il rischio di Alzheimer il Dottor Amen raccomanda uno stile di vita sano che includa attività fisica regolare, esercizi mentali e un’alimentazione equilibrata. È fondamentale dormire bene e trattare tempestivamente disturbi come apnee notturne e insonnia, che riducono lossigenazione cerebrale. Inoltre tenere sotto controllo il peso e la gestione dello stress aiuta a prevenire i fattori di rischio che favoriscono la neurodegenerazione.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.