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Martedì 13 Maggio
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La caffeina nel sangue influenzerebbe i livelli di grasso corporeo e il rischio di diabete

Secondo l'esito di tale studio, le bevande a base di caffeina senza calorie potrebbero avere delle enormi potenzialità nella riduzione dei livelli di grasso corporeo

La caffeina nel sangue influenzerebbe i livelli di grasso corporeo e il rischio di diabete
Caffeina (Foto Pixabay)

La caffeina potrebbe ridurre il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 oltre a prevenire l’obesità: ecco cosa si è scoperto

Secondo uno studio scientifico pubblicato nel 2023 su Bmj medicine i livelli di caffeina nel sangue influenzerebbero anche il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari. A questo risultato si sarebbe giunti impiegando marcatori genetici per individuare un legame più stretto tra livelli di caffeina, indice di massa corporea (IMC) e rischio di diabete di tipo 2. La scoperta è stata effettuata da un team di ricerca, composto dal Karolinska Institutet in Svezia, dall’Università di Bristol nel Regno Unito e dall’Imperial College di Londra nel Regno Unito.

Cosa si è scoperto

Secondo l’esito di tale studio, le bevande a base di caffeina senza calorie potrebbero avere delle enormi potenzialità nella riduzione dei livelli di grasso corporeo. “Concentrazioni plasmatiche di caffeina più elevate, predette geneticamente, sono associate a un BMI e a una massa grassa corporea inferiori” è stata la conclusione dei ricercatori nello studio pubblicato nel mese di marzo 2023. Inoltre pare anche che oncentrazioni plasmatiche di caffeina maggiori potrebbero contrarre il rischio di sviluppare diabete di tipo 2.

Come è stata condotta la ricerca

Lo ricerca si è svolta passando al setaccio un database in cui erano archiviati i dati i 10.000 persone. L’obiettivo dei ricercatori si è concentrato in modo specifico sulle variazioni in geni specifici noti per essere coinvolti nella velocità di metabolizzazione della caffeina. Si è scoperto che i soggetti con variazioni che influenzano i geni – in particolare il CYP1A2 e un gene che lo regola, chiamato AHR – metabolizzano molto lentamente la caffeina che rimanendo nel sangue più a lungo portano il soggetto a consumare meno caffeina in generale. Attraverso la randomizzazione mendeliana sono stati determinati i nessi causali tra la presenza delle varianti, malattie come il diabete, la massa corporea e i fattori legati allo stile di vita.

La correlazione con le malattie cardiovascolari

Sebbene sia stata riscontrata una correlazione significativa tra livelli di caffeina, indice di massa corporea (IMC) e rischio di diabete di tipo 2, non è emersa alcuna relazione tra la quantità di caffeina nel sangue e malattie cardiovascolari, tra cui fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca e ictus. In precedenza, altre ricerche avevano già individuato una correlazione tra l’aumento moderato del consumo di caffeina e una migliore salute cardiaca. I ricercatori hanno anche sottolineato che la quantità di caffeina da assumere giornalmente non deve mai essere eccessiva perchè altrimenti i benefici potrebbero essere compensati negativamente da altri fattori o da altre patologie connesse all’abuso di caffè. Gli studiosi pensano che gli effetti benefici della caffeina siano legati all’aumento della termogenesi (produzione di calore) e l’ossidazione dei grassi (trasformazione dei grassi in energia) nell’organismo.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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