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La depressione post parto colpisce anche i padri: ecco la ricerca che lo dimostra

Sul Journal of Mental Health sono stati pubblicati i risultati di uno studio che dimostra come la depressione post parto possa colpire i padri

La depressione post parto colpisce anche i padri: ecco la ricerca che lo dimostra
Depressione post parto, può colpire anche gli uomini (Foto: Pixabay)

Depressione post parto, può colpire anche gli uomini: ecco i risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Mental Health

La depressione post parto può colpire anche gli uomini come dimostra una ricerca pubblicata sul Journal of Mental Health. Lo studio recente condotto su 406 adulti britannici ha evidenziato come i sintomi di questo malessere che colpisce gli uomini rimangono spesso “invisibili” a differenza delle donne nelle quali si manifestano in modo più evidente.

Pur essendo stato condotto su una platea di uomini molto ridotta, lo studio ha rivelato come il pregiudizio scientifico e medico attorno alla depressione post parto paterna possa ritenersi applicabile anche a tutti gli uomini. In genere questo malessere colpisce le madri tra il 6 e il 13% dei casi, mentre negli uomini colpisce nell’8-11% dei casi. Nonostante la somiglianza di questi intervalli, i casi che colpiscono gli uomini sono spesso sotto-diagnosticati e non trattati tempestivamente.

I pregiudizi che possono influenzare la percezione della sofferenza mentale

Le società moderne tendono a considerare gli uomini come persone tenaci, stoiche e autosufficienti, mentre le donne vengono considerate fragili e vulnerabili. I risultati dello studio sono un buon esempio di come questi pregiudizi possano influenzare la nostra percezione della sofferenza. I partecipanti sono stati sottoposti per la prima volta con studi di casi di PPD materna o paterna, e poi hanno chiesto se credevano che “qualcosa fosse sbagliato” (sì o no). Non importa il sesso del rispondente, erano meno propensi a dire che c’era qualcosa di sbagliato nel maschio (76% delle risposte) mentre nelle donne il 97%.

Spesso il malessere si cela dietro un falso stress

Il test avrebbe dimostrato come gli uomini tendessero ad incolpare lo stress o la stanchezza come la causa del malessere. Tuttavia, nonostante gli studi di casi presentassero sintomi identici sia per gli uomini che per le donne, lo stress è stato indicato come problema dal 21% degli uomini, ma solo lo 0,5% per la donna.

Questi risultati suggeriscono che i nostri partecipanti potrebbero essere stati meno propensi a considerare le difficoltà affrontate dei padri come una delle malattie mentali e più probabilmente a enfatizzare i fattori che sono comuni alla maggior parte dei nuovi genitori (ad esempio, la mancanza di sonno)” spiegano gli autori della ricerca.

I pregiudizi sugli uomini

Ci possono essere una serie di ragioni per questi risultati, ammettono gli autori, che sono tutti al di fuori dello scopo di questo studio. Ad esempio, molti pensano che gli uomini siano immuni alla depressione post partum perché non sopportano le difficoltà della gravidanza o non sperimentano cambiamenti ormonali.

L’autore principale dello studio è stato Viren Swami, una psicologo ricercatore dell’Università Anglia Ruskin nel Regno Unito, che ha ammesso egli stesso di aver vissuto inconsapevolmente questo  malessere prima che gli venisse diagnosticato dopo la nascita di suo figlio. “Ciò che è chiaro ha ammesso Swamiè che si può fare molto di più per promuovere una migliore comprensione della depressione postnatale paterna, in modo tale che non venga semplicemente diagnosticata come stanchezza o stress“.

Cos’è la depressione post parto

In genere la depressione post parto colpisce con diversi livelli di gravità come si legge sul sito del Ministero della Salute. Può esordire tra 6ª e la 12ª settimana dopo la nascita del figlio. Le donne che ne soffrono accusano irritabilità, stanchezza immotivata e piangono con facilità senza una valida causa.

Può subentrare anche il timore di non essere una madre all’altezza e spesso, le donne che ne sono affette, sono poco inclini a cercare aiuto dimenticando il fatto che genitori non si nasce, ma si diventa e quindi occorre del tempo prima di adattarsi al nuovo ruolo. In queste fase, è sempre fondamentale chiedere il supporto di un esperto che saprà valutare le cure e saprà dare i giusti consigli per affrontare le problematiche che possono sorgere.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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