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Morbo di Parkinson e abuso di antibiotici: ecco la ricerca che ne dimostra la correlazione

Morbo di Parkinson e problemi intestinali, ecco la nuova ricerca scientifica incentrata sull'asse cervello-intestino

Morbo di Parkinson e abuso di antibiotici: ecco la ricerca che ne dimostra la correlazione
Morbo di Parkinson e problemi intestinali, ecco la nuova ricerca incentrata sull'asse cervello-intestino (Foto: Pixabay)

La comunicazione tra intestino e cervello potrebbe essere alterata anche dai danni al microbioma: le ultime ricerche sul Morbo di Parkinson

L’abuso di antibiotici può far aumentare il rischio di sviluppare il morbo di Parkinson. E’ questo il risultato di uno studio pubblicato recentemente sulla rivista Movement Disorders. Il morbo di Parkinson è un disturbo degenerativo del sistema nervoso determinato dall’accumulo di alfa-sinucleina, una proteina neuronale che influenza il movimento.  Da semplici tremori alle mani con cui esordisce la malattia si arriva alla disabilità completa e alla morte col trascorrere degli anni. Questa patologia progressiva che colpisce il cervello riguarda circa 10 milioni di persone in tutto il mondo.

Le funzioni del microbioma intestinale

Soprattutto dopo i 50 anni, le possibilità di sviluppare questa patologia crescono sempre di più. Il microbioma intestinale (cioè la comunità di microbi tra cui batteri, virus, protozoi, funghi presente nel tratto gastrointestinale) svolge una funzione determinante nel funzionamento del nostro sistema immunitario e nella disintossicazione del nostro organismo. I danni al microbioma possono avere effetti a lungo termine. Il nervo vago è il nervo parasimpatico primario responsabili del controllo dei nostri organi ed è una delle vie di comunicazione primarie tra l’intestino e il cervello.

I danni derivanti dall’abuso di antibiotici

Sappiamo che gli antibiotici alterano il microbioma intestinale. Questo effetto è aggravato dall’uso di antibiotici moderni, più potenti, ad ampio spettro. Già negli anni ’70, gli scienziati avevano teorizzato una possibile connessione tra la malattia di Parkinson e l’intestino. Più recentemente, una ricerca svedese durata circa 40 anni, ha seguito più di 9000 pazienti e ha confrontato la prevalenza della malattia di Parkinson nei pazienti che avevano i loro nervi vagali recisi a scopi medici rispetto ai pazienti che non lo avevano fatto. I ricercatori erano giunti alla conclusione che c’era un effetto protettivo contro la malattia di Parkinson in pazienti con nervi vagali recisi. Se la malattia di Parkinson inizia nell’intestino ed è potenzialmente di origine microbica, il nervo vagale potrebbe essere il percorso attraverso il quale questa malattia si diffonde verso il cervello.

Molti pazienti malati di Parkinson hanno sofferto di problemi intestinali

Sono tante le ricerche che negli ultimi anni si sono concentrate sul morbo di Parkinson e sul possibile legame con l’intestino. E’ noto che la composizione batterica dell’intestino nei pazienti con Parkinson risulta anormale, ma prima non si conosceva la causa. Molti pazienti affetti da Parkinson riportano problemi intestinali cronici e questi cambiamenti patologici sono stati osservati fino a 20 anni prima della diagnosi. Costipazione, sindrome dell’intestino irritabile e malattia infiammatoria intestinale sono state tutte associate a un rischio maggiore di sviluppare il morbo di Parkinson.

Gli antibiotici ad ampio spettro sarebbero quelli più nocivi

I risultati dello studio recentemente pubblicato suggeriscono che alcuni antibiotici predisporrebbero al morbo di Parkinson proprio per il modo aggressivo con cui alterano il microbioma intestinale. Le associazioni più forti sono state trovate per gli antibiotici ad ampio spettro e quelli che agiscono contro funghi e batteri anaerobici. La ricerca ha confrontato l’esposizione agli antibiotici tra il 1998 e il 2014 in oltre 10.000 pazienti con malattia di Parkinson e l’ha confrontata con oltre 40.000 persone non affette corrispondenti a età, sesso e residenza.

L’asse intestino-cevello

La ricerca in questione rafforza ancora di più il collegamento dell’asse intestino-cervello. L’asse intestino-cervello consiste nella comunicazione a due vie tra il sistema nervoso centrale e il sistema nervoso dell’intestino, che collega i centri cognitivi ed emotivi del cervello con le funzioni intestinali. Il microbioma intestinale svolge un ruolo estremamente importante in questa interazione. Ecco perchè l’abuso di antibiotici dovrebbe essere assolutamente evitato.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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