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Obesità, dormire con la luce artificiale accresce i rischi

Ecco la ricerca che dimostra la correlazione tra obesità e una scarsa qualità del sonno dovuta alla presenza di luce artificiale

Obesità, dormire con la luce artificiale accresce i rischi
Obesità e insonnia, una ricerca dimostra la correlazione- Foto Fondazione Umberto Veronesi

La cattiva qualità del sonno influenza in modo negativo anche l’indice di massa corporea, ecco i risultati di una ricerca

Il peso di una persona dipende da una serie di fattori individuali e sociali. Il tasso di obesità è quasi triplicato in tutto il mondo dalla metà degli anni ’70 e negli Stati Uniti si stima che il 70% della popolazione sia sovrappeso o soffra obesità come si legge sul sito Medical News Today. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), l’obesità aumenta il rischio di ipertensione, di diabete di tipo 2, di malattie cardiache, ictus, artrosi, alcuni tipi di cancro, problemi di salute mentale e altre cause di mortalità.

La ricerca pubblicata su JAMA Internal Medicine

La dieta e l’esercizio fisico sono gli unici rimedi efficaci contro l’epidemia di obesità. Una alimentazione scorretta e la sedentarierà sono due delle cause principali, ma anche la genetica e il sonno, stanno emergendo come fattori aggiuntivi. Un nuovo studio, recentemente pubblicato su JAMA Internal Medicine, ha evidenziato un’altra delle cause: la luce artificiale nell’ambiente in cui dormiamo.  Dale P. Sandler, che è capo del ramo di epidemiologia e un ricercatore senior presso l’Istituto nazionale di scienze della salute ambientale, parte del National Institutes of Health (NIH), NC, e il dottor Yong-Moon Mark Park, un collega che lavora con Sandler, hanno condotto una ricerca a tal proposito.

I risultati di questa ricerca

Il team di ricerca ha avuto accesso ai dati raccolti da alcuni professionisti che includevano il peso, l’altezza e la circonferenza dell’anca e della vita delle donne. Le stesse misurazioni sono state verificate successivamente dopo una media di 5,7 anni.

Quando i ricercatori hanno analizzato i dati, hanno identificato una correlazione tra livelli crescenti di esposizione alla luce e risultati di salute all’inizio dello studio. Le donne maggiormente esposte alla luce artificiale nella propria stanza da letto hanno evidenziato il più alto indice di massa corporea (BMI) e del rapporto vita-fianchi. Tutto ciò perchè la durata del sonno era più breve, e l’attività fisica e i punteggi nutrizionali salutari erano nettamente inferiori.

Come è stato condotto lo studio

Lo studio ha coinvolto 43.722 donne che hanno preso parte allo studio della sorella, che ha esaminato i fattori di rischio ambientale e le possibilità di sviluppare il cancro al seno.

All’inizio dello studio ogni partecipante ha fornito dettagli sulla sua esposizione alla luce artificiale notturna (ALAN), consentendo a Park e ai suoi colleghi di dividere i volontari in quattro categorie: nessuna luce, piccola luce notturna nella stanza, luce fuori dalla stanza e luce o televisione nella stanza.

Le statistiche della ricerca

Al punto di follow-up, le donne che avevano una televisione o una luce nella stanza avevano un rischio maggiore del 17% di guadagnare 5 chilogrammi o più rispetto alle donne che non avevano segnalato la presenza di luce durante il sonno. Avevano anche un rischio del 13% più elevato di un aumento del BMI del 10%. Il rischio di diventare sovrappeso o obesi era rispettivamente del 22% e del 33% più alto.

Fattori combinati come il sonno inadeguato, la dieta errata e la carente attività fisica, possono accrescere enormemente il rischio di andare incontro ad obesità nel corso degli anni. Ecco perchè è importante curare la qualità del sonno sapendo anche che poca luce può aiutarci a dormire correttamente evitando risvegli costanti o precoci.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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