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Paracetamolo in gravidanza, un nuovo studio scientifico mette in guardia dai rischi

Un nuovo studio pubblicato su Nature Reviews Endocrinology ha evidenziato i rischi legati all'assunzione di paracetamolo in gravidanza

Paracetamolo in gravidanza, un nuovo studio scientifico mette in guardia dai rischi
Caffeina e gravidanza, ecco lo studio che ne dimostra i rischi (foto: pixabay)

Una nuova ricerca ha rafforzato la tesi che il paracetamolo in gravidanza può essere rischioso

Il paracetamolo è un medicinale da banco che non necessita di ricetta medica salvo che per i dosaggi più elevati e che viene comunemente utilizzato per alleviare le affezioni dolorose di varia natura ed i disagi causati da uno stato di rialzo febbrile. Si tratta di un farmaco che viene consigliato ed utilizzato anche durante il periodo di gravidanza poiché ritenuto, fino ad oggi, un medicinale privo di effetti collaterali di rilievo per la mamma ed il nascituro.

Lo studio pubblicato sul Nature Reviews Endocrinology

Un nuovo studio, recentemente pubblicato su Nature Reviews Endocrinology, però, rischia di scombinare le carte in tavola. Secondo tale pubblicazione, infatti, sarebbe opportuno limitare l’uso del paracetamolo durante la gestazione soltanto alle dosi più basse, per il minor tempo possibile e, comunque, sotto rigido controllo medico. Alcuni ricercatori medici dell’Università di Copenhagen, infatti, avrebbero riscontrato che il paracetamolo potrebbe interferire con lo sviluppo fetale ed indurre un rischio aumentato di disturbi cerebrali e riproduttivi nel nuovo nato. La notizia, quindi, parrebbe sovvertire le regole del gioco anche se, al momento, le linee guida non sono ancora state cambiate. Secondo quanto evidenziato dal dottor David Kristensen, autore principale dello studio condiviso anche da altri autorevoli luminari, il paracetamolo ha un meccanismo di azione non troppo chiaro. Benché utilizzato da circa il 65% delle donne in stato interessante per alleviare dolore e febbre, il farmaco potrebbe influenzare lo sviluppo del feto inducendo un rischio aumentato di danni cerebrali e all’apparato uro-genitale.

La manca di sperimentazione significativa sul farmaco utilizzato in gravidanza, inoltre, sarebbe un ulteriore campanello di allarme

Per queste ragioni ed in conseguenza della revisione operata dal dottor David Kristensen su una ricerca epidemiologica effettuata sull’uso del paracetamolo durante la gestazione relativa al periodo compreso tra il 1995 ed il 2020, sarebbe opportuno contenere l’utilizzo del farmaco in gravidanza ed utilizzarlo comunque a dosi basse e sotto controllo medico. Secondo quanto pubblicato, quindi, sarebbe bene informare adeguatamente le donne in gravidanza in merito ai rischi di un uso sconsiderato del medicinale durante la gestazione (benché rimanga l’unica alternativa percorribile) e sarebbe consigliabile indurre nella comunità scientifica una revisione dei dati disponibili con l’attuazione di disposizioni limitative temporanee e fino a redazione di nuovi approfondimenti basati sull’evidenza. E’ essenziale, infatti, che non passino sotto silenzio gli eventuali effetti collaterali del farmaco sul nascituro in considerazione dell’ampio utilizzo del medicinale che può far scendere la percezione del rischio.

I potenziali effetti collaterali

Lo studio medico, a supporto delle affermazioni, ribadisce che il paracetamolo è un interferente endocrino con maggior rischio di criptorchidismo e di riduzione del testosterone con potenziali anomalie nella formazione dell’apparato uro-genitale e nello sviluppo cerebrale con rischio aumentato in relazione ad alcune patologie come iperattivismo e deficit di attenzione. L’uso di antipiretici, in caso di febbre alta, durante la gestazione è consigliato ed indispensabile, mentre sarebbe bene limitarne l’uso pe altre motivazioni.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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