La Dottoressa Rachele Beretta illustra i sintomi iniziali di polmonite bilaterale
La polmonite bilaterale è una forma di infezione che interessa entrambi i polmoni e può avere origine batterica, virale o, più raramente, fungina. Si tratta di una condizione seria poiché coinvolge gli alveoli, piccole sacche d’aria dove avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica: quando essi si riempiono di liquido, o pus, la respirazione diventa difficoltosa e l’organismo fatica a ossigenarsi correttamente. È una patologia che può colpire persone di tutte le età e che, senza un trattamento rapido, può evolvere in complicanze importanti. Come spiegato dalla Dottoressa Anna Angela Rachele Beretta, pneumologa presso l’Istituto Clinico “Beato Matteo” e l’Istituto di Cura Città di Pavia, a GruppoSanDonato.it, è fondamentale riconoscere i sintomi iniziali per intervenire subito.
Sintomi iniziali da non sottovalutare
Secondo la Dottoressa Beretta, nelle prime fasi la polmonite bilaterale può facilmente essere confusa con un’influenza stagionale o una bronchite. Tuttavia ci sono segnali distintivi che dovrebbero far sospettare un’infezione polmonare più seria. Tra i più comuni compaiono febbre alta (spesso superiore ai 38°C), brividi intensi, sudorazione e una tosse che da secca diventa produttiva con catarro denso o giallo-verde. Non mancano dolore toracico, che si accentua con la respirazione profonda o durante la tosse, e una sensazione di stanchezza marcata che può rendere difficoltose anche le attività quotidiane. Nei casi più avanzati, la dispnea (ossia il respiro corto o affannoso) indica un coinvolgimento esteso del tessuto polmonare e richiede una valutazione medica urgente.
Altre manifestazioni
La pneumologa sottolinea che nei pazienti anziani la polmonite bilaterale si presenta in modo più subdolo e talvolta senza febbre evidente. Possono manifestarsi invece confusione mentale, perdita di appetito, disorientamento e peggioramento di malattie croniche preesistenti come la BPCO o l’insufficienza cardiaca. Rispetto alla forma monolaterale, che interessa un solo polmone, quella bilaterale è più aggressiva perché coinvolge una porzione più ampia di tessuto polmonare. Questo aumenta il rischio di ipossiemia, insufficienza respiratoria e necessità di ricovero ospedaliero. La rapidità nella diagnosi e l’inizio tempestivo del trattamento restano i fattori chiave per evitare complicanze gravi e favorire una piena ripresa.
Cause, fattori di rischio e terapie efficaci
La polmonite bilaterale può essere provocata da diversi microrganismi: batteri come Streptococcus pneumoniae o Staphylococcus aureus, virus respiratori come l’influenza o il SARS-CoV-2, e, più raramente, funghi patogeni. Tra i principali fattori di rischio figurano l’età avanzata, il fumo, le malattie croniche e un sistema immunitario indebolito. Il trattamento varia in base all’origine dell’infezione: antibiotici per le forme batteriche, antivirali o terapie di supporto per quelle virali, spesso accompagnati da ossigenoterapia e idratazione. Nei casi più severi è indispensabile il ricovero ospedaliero per monitorare la funzione respiratoria e prevenire complicanze.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.