Gli ospedali italiani fanno i conti con un boom di polmoniti: l’analisi del virologo Matteo Bassetti
Nelle ultime settimane mesi in Italia si sta registrando un netto aumento dei casi di polmonite, con reparti ospedalieri già sotto pressione. Una situazione che preoccupa medici e cittadini, complici anche le previsioni poco rassicuranti legate all’andamento dell’influenza stagionale, che in Australia (Paese di riferimento per i virus di questo tipo in Europa) ha già mostrato numeri elevati. A fare chiarezza sulla situazione è Matteo Bassetti, Direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico “San Martino” di Genova, che in un’intervista rilasciata a Leggo.it ha spiegato l’attuale scenario e le principali caratteristiche di una malattia ancora oggi troppo spesso sottovalutata.
I sintomi secondo Bassetti
“I sintomi della polmonite sono abbastanza tipici – spiega Bassetti – perché abbiamo una classica insufficienza respiratoria, cioè fondamentalmente si ha la dispnea, la difficoltà a respirare. Con la desaturazione, cioè il saturimetro ci dice che la saturazione che normalmente è intorno al 95% scende a 90, 89, 88“. Il medico aggiunge che possono comparire febbre, tosse secca o grassa, a seconda della natura dell’infezione, e un dolore al petto o alla schiena tipico della malattia. Spesso si manifesta anche una marcata spossatezza generale che può peggiorare rapidamente se non trattata. Questi segnali, sottolinea l’infettivologo, devono indurre a rivolgersi subito al medico perché la tempestività è determinante per evitare complicanze gravi.
Cosa evitare assolutamente
“Se si hanno dei sintomi compatibili con la polmonite bisogna farsi vedere da un medico ed evitare di curarsi da soli“, raccomanda Bassetti. Bassetti suggerisce di eseguire una radiografia del torace o una TAC per confermare la diagnosi e capire l’estensione dell’infezione. Fondamentale anche procedere con un tampone diagnostico, che consenta di stabilire se l’origine sia virale o batterica: una distinzione essenziale per scegliere la terapia adeguata.
Terapie e rischi di una diagnosi tardiva
Bassetti ricorda che le polmoniti batteriche necessitano di una cura antibiotica di almeno sette giorni, mentre per quelle virali si può intervenire con farmaci antivirali specifici come oseltamivir (per l’influenza) o remdesivir (per il Covid). Negli altri casi si ricorre a trattamenti di supporto, come cortisone e antinfiammatori, per alleviare i sintomi. Tuttavia, una polmonite trascurata può evolvere in forme più gravi, come ascessi polmonari o insufficienze respiratorie acute, che richiedono ossigenoterapia o ventilazione meccanica. “La chiave è riconoscerla presto e affidarsi sempre a mani esperte“, ha concluso l’infettivologo.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.