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Pressione alta, attenzione a questi 5 segnali che devono mettere in guardia

Pressione alta: segnali da non ignorare e cosa fare per prevenirne le conseguenze gravi

Pressione alta, attenzione a questi 5 segnali che devono mettere in guardia
Foto Pixabay.com

La pressione arteriosa elevata è spesso silenziosa ma alcuni segnali possono indicare un rischio imminente: ecco i campanelli d’allarme

La pressione arteriosa è la forza con cui il sangue scorre nelle arterie e quando supera costantemente i 140/90 mmHg si parla di ipertensione. Spesso questa condizione è asintomatica ma in certi casi possono emergere campanelli d’allarme ben precisi. Tali sintomi, pur generici, non devono essere sottovalutati perché potrebbero indicare una pressione troppo elevata. Ecco quali sono i 5 segnali da saper interpretare, come riportato da LaMadonnina.it.

Le cause dell’ipertensione

L’origine della pressione alta può dipendere da più fattori. La predisposizione genetica gioca un ruolo importante, ma spesso lo stile di vita fa la differenza. I cinque sintomi tipici dell’ipertensione sono mal di testa e capogiri, difficoltà visive come l’impossibilità nel mettere a fuoco, visione sdoppiata, puntini luminosi, epistassi (naso sanguinante), vertigini/stordimento e acufeni e ronzii nelle orecchie. Alcuni farmaci, la menopausa e la gravidanza (soprattutto multipla) rappresentano ulteriori fattori scatenanti. L’avanzare dell’età aumenta il rischio, anche se non è un fattore causale diretto. Per questo prevenzione e attenzione alle proprie abitudini restano strumenti fondamentali nella gestione della salute cardiovascolare.

Diagnosi e trattamenti

La pressione viene rilevata con uno sfigmomanometro e deve essere misurata più volte in giornate diverse. Se i valori risultano ripetutamente superiori alla soglia di 140/90 mmHg, si procede con una visita cardiologica, spesso associata a elettrocardiogramma, esami del sangue, ecocardiogrammi e altri test. La cura parte sempre da uno stile di vita sano: dieta equilibrata, attività fisica regolare e riduzione dello stress possono abbassare significativamente la pressione. Quando necessario, il cardiologo prescrive farmaci mirati, combinando diverse classi (come diuretici, ACE inibitori, beta-bloccanti, calcio-antagonisti o sartani) per ottenere il miglior risultato terapeutico con minimi effetti collaterali.

Seguire sempre le indicazioni del medico

È essenziale non ricorrere mai al fai-da-te con i farmaci contro l’ipertensione. Ogni terapia va personalizzata dal cardiologo, il quale valuta rischi, benefici e possibili effetti collaterali. L’assunzione scorretta o non monitorata può avere conseguenze gravi. Il rapporto costante con un medico di fiducia, insieme a controlli regolari, è la chiave per tenere sotto controllo la pressione arteriosa e prevenire le complicanze cardiovascolari più serie.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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