Pressione alta, una condizione spesso silente
La pressione alta o ipertensione arteriosa, rappresenta una situazione in cui si registra un aumento della pressione sanguigna nelle arterie. Questa condizione spesso non manifesta sintomi evidenti, come dimostrato da un importante studio pubblicato su The Lancet nel 2021, il quale ha esaminato 1.201 ricerche internazionali effettuate dal 1990 al 2019, coinvolgendo 104 milioni di partecipanti tra i 30 e i 79 anni provenienti da 184 nazioni. La ricerca ha messo in evidenza che il 41% delle donne e il 51% degli uomini con pressione alta non erano consapevoli della propria condizione, con potenziali gravi conseguenze per la loro salute. E’ quanto riportato da lamadonnina.grupposandonato.it.
Come si riconosce l’ipertensione
Come sottolinea il Ministero della Salute, la pressione sanguigna è la forza che il sangue esercita contro le pareti delle arterie. Viene misurata in millimetri mercurio mmHg che permettono di valutare:
– Pressione sistolica (massima): quella esercitata quando il cuore si contrae per pompare il sangue.
– Pressione diastolica (minima): quella che si manifesta dopo la contrazione, durante il rilassamento del cuore.
Se, successivamente a controlli effettuati in giorni diversi, i valori della pressione superano i 140 mmHg per la sistolica e/o 90 mmHg per la diastolica, si parla di ipertensione arteriosa, ovvero una pressione sanguigna superiore alla media, che può essere classificata come lieve, moderata o grave.
I sintomi della pressione alta
Il dottor Angelo Ancona, specialista in cardiologia della Casa di Cura La Madonnina, ha spiegato che l’ipertensione solitamente non presenta sintomi, ragion per cui sfortunatamente molte persone con questa condizione non ne sono a conoscenza, a meno che non effettuino un controllo della pressione. E’ quindi consigliabile eseguire verifiche di routine: almeno una volta all’anno, se non ci sono casi familiari o situazioni particolari, afferma l’esperto. Ciò nonostante, quando si manifestano dei sintomi, questi tendono a essere generici e non facilmente attribuibili alla patologia. Possono includere, ad esempio:
– Mal di testa e vertigini.
– Problemi visivi (difficoltà di messa a fuoco, visione doppia, luci lampeggianti).
– Sanguinamento dal naso.
– sensazione di instabilità e confusione.
– Fischi e ronzii nelle orecchie.
Le cause dell’ipertensione
Il dottor Marco Bruno Maria Ancona, specialista cardiologo della Casa di Cura La Madonnina e dell’Unità di Cardiologia interventistica ed Emodinamica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, sottolinea che l’ipertensione può essere influenzata da diversi elementi, tra cui i principali:
– Ereditarietà genetica: anche in età giovane, può esserci una tendenza a sviluppare una pressione alta e patologie del cuore;
– Dieta e comportamenti scorretti: fattori come stress, uso eccessivo di fumo, alcol, caffè, oppure diete carenti di fibre e/o eccessivamente salate e/o ricche di grassi animali o, infine, uno stile di vita sedentario che non include attività fisica.
– Obesità: la pressione sanguigna aumenta in relazione diretta all’indice di massa corporea, con il cuore che lavora di più per fornire sangue ai tessuti adiposi in eccesso.
– Età: secondo le statistiche dell’ISS, l’ipertensione colpisce il 3% delle persone sotto i 35 anni e il 36% di quelle tra i 50 e i 69 anni. Questo non è un cambiamento fisiologico legato all’età, ma alcune alterazioni nei vasi sanguigni nelle persone più anziane possono portare a una maggiore predisposizione all’ipertensione, che richiede maggiore attenzione riguardo allo stile di vita e alle abitudini alimentari.
– Malattie correlate: patologie come il diabete, condizioni renali o disfunzioni ormonali possono provocare ipertensione, che in tal caso viene chiamata ‘ipertensione secondaria’, poiché derivante da un’altra affezione.
– Farmaci: l’uso continuato di alcuni medicinali, come i cortisonici, la pillola contraccettiva o sostanze stupefacenti, può portare allo sviluppo di ipertensione;
– Gravidanza e menopausa: durante la gravidanza, in particolare in caso di gravidanze multiple, una donna può notare un incremento della pressione sanguigna, il che può anche condurre alla sindrome pre-eclampasia (che si manifesta con edema e gonfiore) e causare disagio al feto. In menopausa, la diminuzione degli estrogeni e, di conseguenza, la perdita della loro funzione protettiva per il sistema cardiovascolare possono contribuire all’insorgere di ipertensione.
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