
Cos’è la sclerosi multipla
La sclerosi multipla è una patologia autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale, caratterizzata da un processo infiammatorio e degenerativo che porta alla perdita di mielina, il materiale che riveste le fibre nervose. Come indica il suo nome, questa malattia può interessare varie aree del sistema nervoso centrale, tra cui il cervello, il nervo ottico e il midollo spinale. Questa condizione causa la comparsa di lesioni acute, inizialmente dovute a processi infiammatori, ma che con il trascorrere del tempo possono cicatrizzarsi e trasformarsi in lesioni croniche con meccanismi degenerativi. E’ quanto riporta Humanitas.it.
Quando insorge solitamente la sclerosi multipla
E’ una condizione che generalmente appare in individui di età compresa tra i 20 e i 45 anni, con una chiara predominanza nel sesso femminile. Ciononostante, sono stati registrati casi che si manifestano già in età infantile e, negli ultimi tempi, si è osservato un incremento delle diagnosi anche tra le persone oltre i 55 anni. Per quanto riguarda sintomi e cause, ecco il parere dell’esperto dell’Unità Operativa di Malattie Neuromuscolari e Neuroimmunologia all’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, il dottor Giuseppe Liberatore.
Sclerosi multipla, i sintomi
Quando si discute della sclerosi multipla, i segni iniziali più frequenti includono:
– Disturbi della sensibilità come formicolii, intorpidimento e alterazione nella percezione del caldo e del freddo.
– Fatica e diminuzione della forza muscolare, che possono manifestarsi anche durante le normali attività quotidiane o nella camminata se le gambe sono coinvolte.
– Problemi visivi (visione doppia e/o riduzione della vista), movimenti oculari incontrollati).
Nelle fasi iniziali, questa malattia si palesa tramite una serie di ricadute, ossia l’insorgenza improvvisa di nuove manifestazioni neurologiche, seguite da periodi di remissione. Nei primi anni dopo l’insorgere della sclerosi multipla, si può osservare miglioramento dei sintomi, anche totale, mentre con l’avanzare della patologia, i sintomi possono regredire in modo incompleto o peggiorare progressivamente. Questo è ciò che il dottor Liberatore chiama “fase progressiva”, che porta anche all’aumento delle disabilità collegate alla malattia.
Le cause della sclerosi multipla
Le origini della sclerosi multipla sono ancora oggetto di ricerca. La teoria più diffusa suggerisce che questa patologia abbia una base autoimmune. Ciò implica una disfunzione del sistema immunitario che scambia la mielina per un agente nocivo, attivando così una risposta infiammatoria autoimmunitaria. Generalmente, la sclerosi multipla è vista come una condizione multifattoriale, in cui le influenze ambientali e genetiche si combinano per aumentare il rischio di sviluppare autoimmunità. Nello specifico, tra i fattori ambientali che possono predisporre alla malattia, si trovano la latitudine (interpretata come maggiore distanza dall’equatore, probabilmente collegata a una minore esposizione al sole), la razza caucasica, il fumo di sigaretta, l’obesità (in special modo durante l’infanzia e l’adolescenza) e l’esposizione ad agenti infettivi come il virus Epstein-Barr. Per quanto concerne gli aspetti genetici, sono state identificate circa duecento varianti che possono incrementare il rischio di contrarre la malattia. In questo caso, non si parla di eredità, anche se avere un familiare di primo grado con sclerosi multipla aumenta il rischio di sviluppare la patologia di 7-10 volte rispetto alla popolazione generale.
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