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Sla, il Dottor Edoardo Gioele Spinelli spiega quali sono i primi sintomi e segnali da non sottovalutare

La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia neurodegenerativa molto pericolosa: ecco come si manifesta, le parole del Dott. Edoardo Gioele Spinelli

Sla, il Dottor Edoardo Gioele Spinelli spiega quali sono i primi sintomi e segnali da non sottovalutare
Sclerosi laterale amiotrofica, una speranza per i malati da una ricerca americana (Foto: Pixabay)

Tutto ciò che c’è da sapere sulla SLA: come si manifesta e in che modo arriva, i chiarimenti del Dottor Edoardo Gioele Spinelli

La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, le cellule nervose che controllano i movimenti volontari. Il danno progressivo a queste cellule compromette gradualmente azioni fondamentali come parlare, muoversi, deglutire e respirare. Il decorso della malattia è rapido e spesso porta alla perdita dell’autonomia e, nei casi avanzati, addirittura d insufficienza respiratoria. Sebbene esistano diverse forme tutte comportano un pesante impatto sulla qualità di vita. La SLA è nota anche come malattia di Lou Gehrig, e nonostante la rarità, la sua gravità richiede un’attenta gestione multidisciplinare. Il neurologo Edoardo Gioele Spinelli, neurologo nella Clinica della Memoria dell’Ospedale “San Raffaele” di Milano, ha spiegato a GruppoSanDonato.it quali sono i primi sintomi e i segnali da non sottovalutare.

I primi campanelli d’allarme

Secondo il dottor Spinelli i primi segnali della SLA sono spesso lievi e facili da confondere con altre patologie. Uno dei più comuni è la debolezza localizzata a un arto, come ad esempio difficoltà a sollevare oggetti o camminare con fluidità. A questo si aggiungono crampi frequenti e fascicolazioni, cioè piccole contrazioni muscolari involontarie. Anche cambiamenti nella voce, come una parlata nasale o difficoltà a scandire le parole, sono segnali da non trascurare. La rigidità muscolare, invece, si manifesta in forma di movimenti rallentati o difficoltosi. È importante sapere che i sintomi sensitivi, come formicolii o perdita di sensibilità, non sono tipici della SLA: la loro presenza orienta verso altre diagnosi neurologiche.

Segnali neurologici da approfondire

La presenza contemporanea di diversi sintomi motori deve spingere subito a una valutazione specialistica. Il dottor Spinelli sottolinea l’importanza di un esame neurologico approfondito che analizzi riflessi, forza e coordinazione muscolare. La diagnosi di SLA, infatti, non si basa su un solo test, ma sull’insieme di esami clinici e strumentali. L’elettromiografia (EMG) è fondamentale per individuare la perdita di innervazione muscolare. La risonanza magnetica, invece, serve a escludere altre patologie. Quando si sospetta una forma familiare, vengono effettuati anche test genetici. Una diagnosi precoce, anche se difficile, consente di gestire meglio la malattia e preparare in anticipo un piano di supporto completo.

Come evolve e cosa si può fare

La SLA ha un’evoluzione progressiva e spesso imprevedibile: alcuni pazienti peggiorano rapidamente, altri vivono per molti anni. L’età d’insorgenza e la rapidità con cui vengono colpiti i muscoli respiratori incidono molto sulla prognosi. Anche se non esiste ancora una cura risolutiva, farmaci come Riluzolo, Edaravone e, in alcuni casi, Tofersen, possono rallentare la progressione. A ciò si aggiungono terapie di supporto, come la ventilazione assistita, la nutrizione enterale e la fisioterapia per preservare le funzioni residue. Interventi logopedici e dispositivi di comunicazione aiutano ad affrontare le difficoltà legate alla voce e alla deglutizione. Il trattamento della SLA richiede un approccio integrato, in cui il paziente viene seguito da un’équipe medica, supportato dalla famiglia e aiutato dalla tecnologia.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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