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Smartphone durante una pausa dal lavoro? Il cervello non si ricarica: lo studio

Usare il cellulare durante una pausa dal lavoro non permette al cervello di rigenerarsi correttamente: ecco perché

Smartphone durante una pausa dal lavoro? Il cervello non si ricarica: lo studio
Smartphone durante la pausa dal lavoro: sconsigliato - Foto Pixabay

Smartphone durante una pausa dal lavoro? Il cervello non si ricarica: lo studio

Usare il cellulare durante una pausa rigenerante dal lavoro? Meglio evitare: è quanto afferma un nuovo studio della Rutgers University pubblicato sul Journal Behavioral Addictions. Questa usanza, infatti, impedisce al cervello di ricaricarsi.

I numeri dello studio: 414 studenti universitari impegnati

I ricercatori, si legge su Ansa.it, hanno chiesto a 414 studenti universitari di risolvere una serie di 20 crucipuzzle: a metà dell’esercizio alcuni si sono concessi una pausa durante la quale era possibile usare il cellulare, altri avevano a disposizione solo carta o un computer, mentre un gruppo non aveva pause a disposizione.

I risultati dello studio: 19% in più di tempo per chi usa lo smartphone

Dopo la pausa, i partecipanti che hanno usato lo smartphone hanno impiegato il 19% in più di tempo per risolvere gli esercizi, trovando il 22% in meno di parole: una prestazione solo leggermente migliore rispetto a chi invece non aveva potuto usufruire della pausa.

Le parole di uno degli autori dello studio

Queste le parole di Terri Kurzberg, uno degli autori: “L’azione di mettere mano al telefono mentre si sta facendo qualcos’altro è sempre più comune. È importante conoscere il costo associato a questo gesto. Noi assumiamo che non sia diverso da altri tipi di pausa, ma il telefono può portare a livelli molto maggiori di distrazione che rendono poi difficile tornare con l’attenzione a ciò che si stava facendo in precedenza”.

L’effetto non proprio positivo dell’utilizzo del cellulare

I cellulari, come si legge su Greenme.it, possono quindi avere questo effetto: anche solo la semplice sbirciata attiverebbe pensieri di controllo, riguardanti messaggi, chat e non solo, connessione con le persone, accesso a informazioni sempre più disparate e altro. Si tratta di situazioni che, in un momento di pausa da impegni lavorativi, possono pesare al nostro cervello più di quanto immaginiamo.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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