Alcune specie di microbi presenti in bocca sarebbero in grado di raggiungere il pancreas contribuendo allo sviluppo del cancro
Il tumore al pancreas è sicuramente uno dei più letali in assoluto. Una recente ricerca pubblicata su Jama ha evidenziato una insospettabile connessione tra specifiche combinazioni di microbi presenti nella bocca e lo sviluppo di questo tumore molto insidioso. I risultati di questo studio confermano ancora una volta l’importanza di una corretta igiene orale, non solo per mantenere i denti sani, ma anche per proteggerci dal cancro.
Cos’è il pancreas
Il pancreas è un organo presente nell’addome deputato alla produzione di enzimi e ormoni fondamentali per assorbire le sostanze presenti nel cibo. I tumori che colpiscono questo organo sono letali nella maggior parte dei casi. Lo studio in questione è stato condotto su cartelle cliniche e campioni di lavaggio orale e ha coinvolto 300.000 persone di età compresa tra i 50 e i 70 anni. Attraverso questa ricerca è stato possibile identificare 27 microbi presenti nei collutori che triplicherebbero il rischio di sviluppare un cancro al pancreas.
Cosa si è scoperto
Secondo gli esperti questi microbì riuscirebbero attraverso la saliva a raggiungere il pancreas attraversando l’apparato digerente. Sono tre sostanzialmente le specie di batteri della bocca che rappresentano una vera e propria minaccia per il nostro padres, vale a dire il Porphyromonas gingivalis, l’Eubacterium nodatum e il Parvimonas micra oltre ad un fungo comune della pelle e dell’intestino, la Candida tropicalis. Questo non vuol dire che la presenza di questi microbi causi il cancro al pancreas in modo diretto, serviranno ulteriori studi per poter analizzare a fondo la correlazione, ma tanto basta a farci comprendere quanto sia fondamentale l’igiene orale per proteggerci da gravi malattie.
I datii drammatici sulla mortalità
Il tasso di sopravvivenza al cancro al pancreas è davvero bassa e non supera il 13% a cinque anni, spesso a causa di una diagnosi tardiva. I sintomi di solito non si manifestano fino a quando la malattia non è in una fase avanzata, quindi comprendere i fattori di rischio precoci, come la composizione del microbioma orale, potrebbe favorire una diagnosi precoce.
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