I tumori del rene
I tumori renali e delle vie urinarie sono una percentuale variabile, compresa tra il 2% e il 5% di tutti i tumori che colpiscono i maschi, con una frequenza doppia rispetto a quella delle donne. La possibilità di sviluppare questa patologia aumenta con l’avanzare dell’età, toccando il suo massimo picco intorno ai 70 anni. “Negli ultimi anni il trattamento del tumore al rene ha visto importanti progressi, anche grazie all’avvento della chirurgia robotica che permette di ottenere risultati migliori, riducendo i tempi di recupero post-operatori e consentendo, in molti casi di tumore localizzato, di conservare il rene e quindi offrire ai pazienti delle aspettative di qualità di vita decisamente migliori“, lo ha affermato il professor Francesco Greco, direttore dell’Unità di Urologia del Policlinico San Pietro, dove è possibile eseguire questa procedura con l’ausilio della chirurgia robotica. E’ quanto riporta ilgrupposandonato.it, che approfondisce l’argomento insieme al loro esperto.
Cos’è e come si manifesta il tumore al rene
Spesso, il tumore al rene non dà alcun segnale: quasi sette persone su dieci lo scoprono per caso, magari durante un controllo con ecografia all’addome. Nel restante trenta per cento, invece, può comparire sangue nelle urine, un fenomeno chiamato ematuria. Altre volte, si possono avvertire stanchezza e calo di peso, una sensazione di gonfiore alla pancia, oppure un aumento della pressione arteriosa. Anche alcune malattie genetiche ereditarie, come la sclerosi tuberosa e la sindrome di Von Hippel-Lindau, possono aumentare il rischio, così come l’esposizione continua a sostanze chimiche pericolose, tipo amianto, cadmio, benzene, solventi organici e certi diserbanti.
I fattori di rischio
Il fumo di sigaretta rappresenta il principale elemento di rischio per lo sviluppo del tumore renale. Altri fattori di rischio significativi sono: eccesso di peso e obesità; pressione alta; diabete mellito; alcuni disturbi genetici trasmissibili, come la sclerosi tuberosa e la sindrome di Von Hippel-Lindau, tra gli altri;
l’esposizione prolungata a specifici agenti inquinanti chimici, come l’amianto, il cadmio, il benzene, i solventi organici e determinati erbicidi.
Come si diagnostica
La diagnosi di un tumore renale avviene inizialmente tramite un’ecografia e un’analisi delle urine. Lo specialista afferma che dopo aver confermato la presenza del tumore, è fondamentale realizzare una TAC addominale con contrasto per identificare lo stadio della malattia, per misurare le dimensioni e per riconoscere se si tratta di un tumore benigno o maligno. Le dimensioni del tumore rappresentano un elemento cruciale nella decisione riguardante il tipo di intervento chirurgico: la nefrectomia, che consiste nella rimozione del rene, può essere parziale o totale e generalmente, nei centri più avanzati, viene eseguita con l’ausilio della chirurgia robotica.
I vantaggi della chirurgia robotica
I benefici dell’impiego della chirurgia assistita da robot sono molteplici:
– una permanenza in ospedale più breve;
– un recupero facile, senza dolore e più rapido;
– minore probabilità di emorragie e necessità di trasfusioni;
– ridotto rischio di complicazioni sia durante che dopo l’intervento;
– una visione migliore delle strutture anatomiche grazie a un sistema di telecamere in 3D che permette di ingrandire l’organo di dieci volte rispetto alla vista umana, con il risultato di salvaguardare strutture vascolari e nervose fondamentali per il nostro organismo;
– eliminazione del tremore umano;
– miglioramento dei risultati in ambito oncologico e funzionale;
– riduzione della durata dell’intervento chirurgico.
Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.