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Una decina di casi di intossicazione: “I medici sono stati bravi a effettuare una diagnosi precoce…”. Ecco cosa avevano mangiato

Gli intossicati, dopo le indagini e le analisi di rito, sono risultati affetti da Sindrome Sgombroide, una forma di intossicazione da istamina

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Le dieci persone risultate intossicate sono state trattate tempestivamente dai medici e il tonno è stato correttamente tracciato ed eliminato dal mercato

Dopo aver registrato una decina di casi di intossicazione da istamina, il Servizio Veterinario di Igiene degli Alimenti di Foggia, si è attivato per effettuare tutte le indagini opportune e le verifiche su una partita unica di tonno proveniente da uno stabilimento di Barletta. Gli intossicati, dopo le indagini e le analisi di rito, sono risultati affetti da Sindrome Sgombroide, una forma di intossicazione da istamina. L’intervento tempestivo delle autorità preposte ha consentito di poter arginare il rischio di ulteriori casi, tracciando dovutamente la catena degli intossicati.

Non ci sono state vittime

Come ha avuto modo di spiegare al sito FoggiaToday, il dott. Domenico Bisceglia, direttore del Servizio Veterinario Siav B, tutte le persone che sono risultate intossicate adesso godono di ottima salute dopo le cure prestate dai medici. In alcuni casi, l’intossicazione da istamina ha causato alcuni sintomi piuttosto severi che però sono stati tenuti sotto controllo evitando che degenerassero. Per fortuna non si sono registrate vittime, grazie soprattutto al sapiente lavoro dei medici in grado di riconoscere subito la sindrome e intervenire opportunamente per evitare la proliferazione dei casi.

Le regole da seguire per evitare la formazione di istamina

Si tratta di una forma di intossicazione non difficile da diagnosticare. Se individuata precocemente, è possibile tenere sotto controllo i sintomi evitando che possano degenerare. Il tonno potrebbe essere stato contaminato dall’istamina a causa della cattiva o non corretta conservazione. Probabilmente non sono state seguite alcune regole auree che devono essere ossequiosamente rispettate per evitare che il tonno possa contaminarsi. Infatti, dopo essere stato pescato, il tonno andrebbe sempre tempestivamente abbattuto a -18°, per poi essere lavorato a terra e decongelato. Ma se il tonno viene conservato a lungo a temperatura ambiente, rischia di diventare non commestibile e quindi in grado di causare anche gravi forme di intossicazione.

Ecco come si forma l’istamina

La formazione dell’istamina avviene quando la carne del pesce viene esposta a temperature elevate. La sua formazione avviene a causa di alcuni batteri che agiscono a temperature che oscillano tra i 6 e i 20°. Anche cucinando la carne a temperature elevate, l’istamina potrebbe non venire eliminata. Occorrerebbe sottoporre il pesce ad una lunga cottura ad altissime temperature, ma in questo caso non sarebbe più appetibile. La presenza di istamina è subdola perchè non emana odori particolari. Il pesce sembra normalissimo a primo acchito, ecco perchè spesso viene consumato tranquillamente e solo dopo ci si accorge della formazione dell’istamina.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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