Il New York sferra l’attacco legale alla presidente della Commissione Europea adendo la Corte di Giustizia Europea
I famosi messaggi personali intercorsi tra la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen e il numero uno della Pfizer, Albert Bourla, sono finiti nel mirino del New York Times che ha deciso di adire la Corte di Giustizia europea contro la Commissione. Si tratta di messaggi che l’esecutivo europeo, secondo le accuse mosse dal Nyt, avrebbe tenuto illegittimamente nascosti. A scriverlo è Politico.eu. La notizia in realtà fa riferimento al 25 gennaio anche se solo oggi se ne apprende l’ufficialità attraverso i mezzi di stampa.
Le accuse del Nyt
La notizia ufficiale della causa in corso è stata data dal sito della Corte Ue anche se non si conoscono ancora altri dettagli. Secondo il New York Times, la Commissione Europea avrebbe avuto l’onere di rendere pubblici i messaggi che potrebbero contenere informazioni importanti sulla procedura e sugli accordi intrapresi con Pfizer per l’acquisto di dosi di vaccino Covid-19.
Una querelle che va avanti dal 2022
In realtà non si tratta di una notizia nuova. La querelle sugli sms segretati tra la Von der Leyen e Bourla ormai va avanti da tempo e ha alimentato aspre polemiche dando corpo anche a teorie complottistiche. La commissione speciale Covid, a tal proposito, ha chiesto che la Von der Leyen riferisca in Aula su quanto accaduto anche se al momento non è giunta alcuna richiesta ufficiale da parte della presidente Roberta Metsola. …
Il comunicato del Nyt
Il Nyt, con un comunicato ufficiale, ha spiegato le ragioni per cui ha deciso di adire la Corte di Giustizia Europea affinchè venga reso noto il contenuto di tali missive. «Presentiamo molte richieste di accesso a documenti di interesse pubblico – ha spiegato il Nyt – Non possiamo fare commenti questa volta sul soggetto al centro della causa».
Di fatto, nel 2022, la Pfizer ha registrato fatturati da record per i gruppi farmaceutici, diventando il gruppo più ricco e scavalcando anche Johnson & Johnson nella classifica dei ricavi. Già in passato sia il quotidiano tedesco, Bild, che il sito specializzato tedesco, Netzpolitik.org, avevano chiesto che fosse svelato il contenuto di tali messaggi. La commissaria alla Trasparenza per l’Unione Europea,Vera Jourovà, aveva risposto sostenendo che tali messaggi, per la loro «natura effimera», probabilmente erano già stati rimossi.
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