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Vaiolo delle scimmie, circolare del Ministero della Salute su vaccino e quarantena. Ecco tutti i dettagli

In Italia i casi di persone che hanno contratto il vaiolo delle scimmie è salito a 6: nelle scorse ore è stata diffusa la circolare del Ministero della Salute.

Vaiolo delle scimmie, circolare del Ministero della Salute su vaccino e quarantena. Ecco tutti i dettagli
Il Ministro della Salute Speranza. ANSA/MASSIMO PERCOSSI. Fonte foto: ansa.it

Vaiolo delle scimmie, circolare del Ministero della Salute: cosa dice sul vaccino?

In Italia i casi di persone che hanno contratto il Vaiolo delle scimmie è saluto a 6 (5 a Roma ed uno ad Arezzo) e nelle scorse ore – come riportato da “Today.it” – il Ministero della Salute ha diffuso una nuova circolare firmata dal direttore generale Giovanni Rezza nella quale si dispone di considerare la vaccinazione antivaiolosa post-esposizione per i contatti a rischio e i sanitari (compreso il personale di laboratorio). Vaiolo delle scimmie, ecco le parole di Galli sulla possibilità di un vaccino

La quarantena

Nella circolare diffusa dal Ministero della Salute, inoltre – come riportato da “Today.it” – si spiega come in determinati contesti ambientali ed epidemiologici, previa valutazione delle autorità sanitarie, si potrebbe richiedere l’applicazione di misure di quarantena. Come viene evidenziato dai centri europei per il controllo delle malattie, le persone che hanno contratto il vaiolo delle scimmie dovrebbero restare in isolamento fino alla caduta delle croste e, soprattutto, dovrebbero evitare i contatti ravvicinati con persone immunodepresse e con gli animali domestici. Inoltre, a coloro che hanno avuto contatti stretti con chi ha contratto il vaiolo delle scimmie, può essere richiesto di auto-monitorarsi in caso di febbre o altri sintomi (quali ad esempio il mal di testa, il mal di schiena o un’eruzione cutanea le cui cause risultano ignote) per 21 giorni dall’ultima esposizione. Dunque, nel caso in cui questi sintomi dovessero palesarsi, va subito fatta una segnalazione al Dipartimento di Prevenzione e al medico curante, provvedendo ad autoisolarsi, evitando al tempo stesso contatti stretti (compresa l’attività sessuale).

Come devono comportarsi i contatti stretti?

Nella circolare – come riportato da “Today.it” – si evidenzia che i contatti stretti sono tenuti a monitorare la loro temperatura due volte al giorno e non possono donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre si trovano nel periodo di sorveglianza (della durata di 21 giorni). Inoltre, durante questo periodo sono tenuti ad evitare contatti con persone immunodepresse, donne in gravidanza e bambini di età inferiore ai 12 anni. Per la classificazione di “contatti stretti” rimandiamo alla consultazione completa della circolare diffusa dal Ministero della Salute.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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