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Venerdì 15 Marzo
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Camminare a piedi nudi rafforza le connessioni nervose tra piedi e cervello: i risultati di una ricerca

Camminare a piedi nudi è salutare e migliora la connessiona tra cervello e piedi

Camminare a piedi nudi rafforza le connessioni nervose tra piedi e cervello: i risultati di una ricerca
Camminare a piedi nudi fa bene alla salute, i risultati di una ricerca (Foto: Pixabay)

I calli offrono protezione ai piedi e non compromettono la sensibilità e l’andatura: i risultati di una ricerca pubblicata su Nature

Una nuova ricerca ha svelato l’importanza dei calli dei piedi. In genere, gli esseri umani tendono a passare la maggior parte delle ore della giornata calzando delle scarpe che impediscono la formazione dei calli. La pelle ispessita che si forma naturalmente quando si cammina a piedi nudi ha la funzione di proteggere i piedi favorendo una camminata confortevole. A differenza delle scarpe, i calli del piede offrono protezione senza compromettere la sensibilità o l’andatura, come rivela uno studio pubblicato sulla rivista Nature.

Camminare a piedi nudi porta benefici a lungo termine

E’ noto che le scarpe riducono la sensibilità del piede e alterano il modo in cui le forze di impatto si trasferiscono dal piede alle articolazioni più in alto sulla gamba. Camminare a piedi nudi è un comportamento sano che la civiltà contemporanea ha ormai perso l’abitudine di fare. Pochi sanno che camminare a piedi nudi può offrire alcuni benefici per la salute a lungo termine che vale la pena indagare.

Le più antiche calzature risalgono a 8 mila anni fa

È divertente capire come i nostri corpi si sono evoluti per funzionare“, ha dichiarato Daniel Lieberman, professore di biologia evoluzionistica umana alla Harvard University, che ha co-condotto lo studio in questione. “I benefici sensoriali dell’essere scalzi potrebbero avere implicazioni per la salute, ma questi devono essere studiati.” Per gran parte dell’esistenza umana di 200.000 anni, abbiamo camminato a piedi nudi. Le più antiche calzature scoperte risalgono a circa 8.000 anni fa, anche se alcune ricerche archeologiche hanno dimostrato che anche in epoche lontane si è fatto largo uso di sandali e mocassini anche se le scarpe imbottite sono decisamente più recenti (sono nate circa 300 anni fa).

Come è stato condotto lo studio

Il nuovo studio pubblicato su Nature ha studiato i calli del piede di oltre 100 adulti, la maggior parte proveniente dal Kenya. Circa la metà dei soggetti cammina a piedi nudi per la maggior parte del tempo e la metà indossava prevalentemente scarpe. Tra i camminatori scalzi, lo spessore dei calli non ha smorzato la sensibilità tattile o la capacità del piede di avvertire la sensazione del suolo mentre cammina. Le scarpe, con il fondo ammortizzato, disattivano chiaramente questa sensazione.

l’altro lo spessore del callo può proteggere dal calore o da oggetti appuntiti, offrendo comfort e sicurezza. Fra l’altro camminare a piedi nudi serve a mantenere l’equilibrio, rafforzare i muscoli e creare connessioni nervose più forti tra i piedi e il cervello. Ecco perchè è fondamentale imparare a camminare a piedi nudi anche in tenera età.

Camminare a piedi scalzi è controindicato per chi soffre di diabete o neuropatie

Non bisogna neanche dimenticare che camminare con le scarpe attenua l’impatto iniziale del passo, ma alla fine fornisce più forza alle articolazioni rispetto a ciò che si vede negli individui spessi. Anche questo potrebbe avere implicazioni per la salute di ginocchia e fianchi, cosa che dovrebbe essere studiata, hanno detto i ricercatori. Esiste poi una controindicazione che non va sottovalutata per chi soffre di diabete o neuropatie periferiche. Chi soffre di queste patologie potrebbe crearsi lesioni ai piedi senza accorgersene per questo motivo non devono fare mai a meno delle scarpe.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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