DeepMind ha provato a generare dei veri e propri “robot calciatori”: ecco come è andato l’esperimento
Il calcio è senz’altro lo sport più seguito in Italia (e non solo): milioni di persone ogni settimana guardano le partite della propria squadra del cuore, manifestando tutta la loro passione per questa disciplina sia allo stadio che in casa con gli amici o il partner. Si tratta ovviamente di uno sport per esseri umani in carne ed ossa, uomini o donne che siano… ma cosa rispondereste se vi dicessero che anche i robot potrebbero arrivare a giocare a calcio? L’azienda DeepMind, specializzata in intelligenza artificiale, ha provato ad insegnare alle macchine a cimentarsi in scatti, tiri, dribbling e movimenti in campo. Ecco il risultato dello studio, pubblicato sulla rivista Science Robotics.
L’esperimento dei robot calciatori
Gli scienziati britannici sono partiti dal lavorare con un giocatore virtuale che si contorceva per terra, centrando almeno un aspetto caratteristico dello sport fin dall’inizio. Inquadrare nel modo corretto le meccaniche del gioco, dalle basi come la corsa e i calci, a concetti più complessi come il gioco di squadra, i contrasti e alcuni aspetti tattici, è un lavoro molto complicato che necessita di mesi di test ed esperimenti, essendo il “cervello robotico” assai diverso da quello umano. Si è evinto, ad esempio, che le macchine non sono in grado di ruotare le ginocchia come facciamo noi; tuttavia esse sarebbero perfettamente impiegabili come schieramento ad un unico obiettivo (come difendersi a spada tratta o tecniche di squadra complessive) e i risultati sono stati tutto sommato incoraggianti.
Il video demo
Ecco il risultato in video dei primi test sui robot calciatori, pubblicato su YouTube da Ali Eslami.
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Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
