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Martedì 12 Marzo
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 La Polizia postale lancia l’allerta: “Hacker scatenati con messaggi sul coronavirus”. I file ed i messaggi da non aprire

 La Polizia postale lancia l'allerta: “Hacker scatenati con messaggi sul coronavirus”. I file ed i messaggi da non aprire per evitare truffe.

 La Polizia postale lancia l’allerta: “Hacker scatenati con messaggi sul coronavirus”. I file ed i messaggi da non aprire
 La Polizia postale lancia l'allerta: “Hacker scatenati con messaggi sul coronavirus”, foto Pixabay

La Polizia postale lancia l’allerta: “Hacker scatenati con messaggi sul coronavirus”

C’è un’allerta Coronavirus anche informatica. E’ stata lanciata dalla Polizia postale e riuarda gli hacker, che stanno approfittando di questo periodo per creare disagi. L’allarme lanciato dal Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche.

I destinatari degli hacker

L’attacco hacker è stato lanciato verso le varie diramazioni di Confindustria, come riporta Lastampa. La polizia postale ha già ricevuto segnalazioni e ha deciso di contattare i potenziali bersagli. Gli hacker hanno sfruttato l’emergenza mondiale per diffondere negli allegati ai messaggi mail una specie di file che può carpire informazioni.

Il file da non aprire

Il nome del file più utilizzato per carpire informazioni è CoronaVirusSafetyMeasures, che viene scritto tutto attaccato, come fosse una sola parola. L’estensione del file è pdf. Sembra innocuo. In realtà però non è un file pdf, ma è nascosto un file exe, che appena cliccato avvia un programma in grado di raccogliere informazioni, che possono poi essere rivendute o riutilizzate da chi ha diffuso il virus informatico

Il messaggio fasullo

C’è anche un il messaggio fasullo con le precauzioni per evitare il contagio da CoVid 19 a cura di una tale Penelope Marchetti dell’Organizzazione mondiale della Sanità (che in realtà non esiste ovviamente). E così, l’allegato doc non contiene le info sperate, ma un altro file exe che va ad invadere la privacy gli archivi del computer, succhiando più informazioni possibile.

Attacchi mirati

Come riporta Lastampa gli attacchi a Confindustria sono mirati ad acquisire indirizzi sia fisici che mail e numeri di telefono degli iscritti. Avendo altro recapiti, gli hacker possono così espandere il numero dei potenziali bersagli. Gli hacker potrebbero anche a chiedere un pagamento di un riscatto per evitare il blocco dei computer aziendali, oppure truffare chiedendo un versamento falso.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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