Netflix, nuovo giro di vite per impedire la condivisione di account tra persone che non fanno parte della famiglia
Finora il 2022 non è stato straordinario per la piattaforma di streaming Netflix. I primi tre mesi hanno fatto segnare un calo notevole degli abbonati, dovuto alla sospensione degli account in Russia e non solo. L’azienda che si occupa del servizio sembra intenzionata ad attuare un vero e proprio giro di vite sugli account condivisi, uno dei principali punti di forza della realtà aziendale.
Netflix e la crisi di abbonamenti
Nel corso dell’intero anno, si parla di oltre 2 milioni di utenti pronti a lasciare Netflix. Nonostante ciò, i bilanci restano sempre al sicuro, anche con meno abbonati complessivi. L’azienda ha sottolineato quanto sia dannosa la scelta degli utenti di condividere il loro account con altri contatti che non fanno parte del proprio nucleo familiare. Circa 100 milioni di abbonati possono usufruire dello streaming video a titolo gratuito, tramite l’appoggio su altri account. L’obiettivo è quello di appianare determinate perdite economiche mediante alcuni sistemi innovativi.
I sub-account esterni
Nello scorso mese di marzo, Netflix ha confermato l’avvio di progetti sperimentali per ridurre il numero degli account condivisi. L’esperimento è stato utilizzato in Sud America e sembra destinato a espandersi anche negli Stati Uniti e nel resto del mondo. L’obiettivo è fare in modo che coloro che non fanno parte della famiglia della persona abbonata siano costretti a loro volta a pagare una quota all’azienda. Di conseguenza, si pensa all’introduzione di sub-account esterni, con credenziali d’accesso proprie e personalizzazioni relative ai piani standard. Niente più condivisione, ma abbonamenti autonomi con pagamenti da gestire in proprio. …
Quanto si spenderà?
Quanto sarà la spesa per coloro che condividono account non familiari? In America Latina, un sotto-abbonamento viene fornito a un costo di 2,99 dollari al mese. Non si tratta di un pagamento elevato, ma comunque consente a Netflix di rientrare da numerose spese in eccesso. Inoltre, si pensa ad abbonamenti a basso costo che prevedono l’aggiunta di brevi spot pubblicitari simili a quelli di altre piattaforme, come YouTube. Nei prossimi mesi, qualcosa potrebbe cambiare e le sorprese non proprio positive per gli abbonati sono sempre dietro l’angolo, con la chance di fronteggiare le minacce derivanti da Disney+ e Amazon Prime Video.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
