
WhatsApp, gli sviluppatori dovranno ancora lavorare molto per tutelare la privacy degli utenti
WhatsApp ormai custodisce tutte le nostre impressioni, i nostri giudizi e le conversazioni preziose con le persone più importanti della nostra vita. In questi giorni, la famosa app di messaggistica sta festeggiando i 10 anni di vita, una ricorrenza importante che sicuramente sarà celebrata a dovere dagli sviluppatori. Nonostante tutte le raccomandazioni che si fanno per tutelare la privacy, è capitato in passato che le chat personali di WhatsApp siano state inavvertitamente condivise senza la volontà dei legittimi utenti.
Gli sviluppatori, nel corso degli anni, hanno lavorato alacremente su importanti sistemi di protezione. Da qui è nata anche la crittografia end-to-end, mentre a breve verrà introdotta anche la funzione per il riconoscimento con impronta digitale o scansione facciale. Per quanto, i nuovi aggiornamenti abbiano ridotto sensibilmente i tentativi di spionaggio, i timori per la violazione della privacy degli utenti sono più vivi e giustificati che mai. In chat esistono anomalie che possono seriamente a rischio le conversazioni degli utenti.
Grazie all’uso della piattaforma desktop, ancora è possibile spiare le conversazioni che i nostri amici fanno con le persone importanti della loro vita. Le persone che vogliono avere sempre a disposizione le conversazioni possono procurarsi il telefono solo per pochi secondi per sapere tutto. Ecco perchè è sempre più necessario associare il profilo mobile degli utenti ad un proprio dispositivo desktop.
Ancora molta strada da fare per tutelare la privacy degli utenti
Il fatto che gli sviluppatori non abbiano ancora previsto l’esistenza di password o sistemi di riconoscimento, mette costantemente a repentaglio la privacy degli utenti. Tante conversazioni sono state carpite da malintenzionati con questa tecnica mentre gli sviluppatori continuano a latitare facendo finta che questa non sia una vera e propria piaga per gli utenti. Nonostante le proteste degli utenti, i gestori della piattaforma continuano a fare orecchie da mercante.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.