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Ischia, rischio vulcanico: magma Monte Epomeo quasi in superficie

di

centro meteo italiano

Monte Epomeo monitorato sull’isola di Ischia: il magma è a soli due chilometri dalla superficie. Possibili eruzioni non previste

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Monte Epomeo monitorato sull’isola di Ischia: il magma è a soli due chilometri dalla superficie. Possibili eruzioni non previste

Ischia, rischio vulcanico: magma Monte Epomeo quasi in superficie

E’ sempre sotto osservazione l’isola di Ischia con la sua sommità, il Monte Epomeo, considerato, fin dall’antichità, un pericolo per la popolazione locale. Uno degli ultimi monitoraggi, ha individuato due sostanziali aspetti che potrebbero far temere il peggio, anche se gli esperti rassicurano, ad oggi nessun rischio vulcanico. Primo dettaglio riguarda la vicinanza della camera magmatica del monte, ovvero a due massimo tre chilometri dal suolo. L’altro aspetto, invece, conseguenza del primo, e sempre riportato sul Bullettin of Volcanology, ha a che fare con le piccole eruzioni, difficilmente prevedibili. Al contrario delle grandi eruzioni, più monitorabili. “Piccole eruzioni”, sia chiaro comunque che andrebbero a colpire la totalità dei residenti ischitani. E, quindi, assolutamente, pericolose.

“Sotto il Monte Epomeo, sull’isola di Ischia, ad una profondità di 2-3 km – scrive uno dei ricercatori il dott. Carlino – è localizzato un serbatoio magmatico, parzialmente raffreddato, il cui volume sarebbe non inferiore agli 80 km cubi. Questo corpo magmatico, che si manifesta in superficie per la presenza di fumarole e sorgenti calde e per l’elevato flusso di calore, potrebbe riattivarsi in futuro, generando nuove eruzioni. In caso di ripresa dell’attività eruttiva di piccola o media energia, la vicinanza del serbatoio magmatico alla superficie potrebbe generare segnali premonitori in tempi ridotti, probabilmente troppo brevi per organizzare un’evacuazione, specie se in assenza di un piano di emergenza”.

Ma eventualmente il Monte Epomeo decidesse di risvegliarsi improvvisamente e far tremare Ischia, ci sarebbe un piano di emergenza collaudato e pronto da mettere in atto per salvare la popolazione? Tra l’Isola Verde, i Campi Flegrei e tutti i residenti dei Paesi Vesuviani, il rischio vulcanico c’è ed è altissimo. Nel corso degli anni, diverse esercitazioni sono state fatte, ma quanto sarebbero, in caso di necessità e di emergenza, davvero utili e funzionali alla causa?

A cura di Angelo Maria Castaldo

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