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Mercoledì 3 Settembre
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Sciame sismico ai Campi Flegrei, Di Vito (direttore dell’Osservatorio vesuviano): ”Sciame dovuto…”

Sciame sismico ai Campi Flegrei, Di Vito, responsabile della sala INGV di Napoli spiega cosa è successo

Sciame sismico ai Campi Flegrei, Di Vito (direttore dell’Osservatorio vesuviano): ”Sciame dovuto…”
Sismografi, fonte ansa.it

La scossa più forte nello sciame sismico registrato oggi ai Campi Flegrei

All’interno di un lungo sciame sismico, la scossa più forte rilevata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia oggi, lunedì 1 settembre ai Campi Flegrei, in Campania nel napoletano, è stata di magnitudo 4.0, e si è verificata stanotte alle ore 4:55, con ipocentro a una profondità di 2 chilometri. Ecco cosa ha detto il direttore dell’Osservatorio vesuviano, Di Vito.

Mauro Di Vito sullo sciame sismico

Il direttore in carica dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito, ha riferito a metà mattinata che sono state osservate circa 70 scosse sismiche che fanno parte di un’attività sismica iniziata alle 16:09 di ieri, domenica 31 agosto. Ha inoltre specificato che la scossa di magnitudo 4. 0 registrata alle 4:55 di questa notte, con epicentro in via Terracciano a Pozzuoli, ha causato un’accelerazione del suolo piuttosto ridotta.

A cosa è dovuto lo sciame sismico ai Campi Flegrei

Mauro Di Vito sostiene che lo sciame sismico è causato dalla lenta deformazione del terreno che ha accumulato tensione nelle rocce, portando successivamente a fratture. L’esperto aggiunge che analizzando gli altri parametri non sono stati riscontrati cambiamenti rilevanti. Di Vito sottolinea che hanno osservato una riduzione delle scosse durante agosto, ma che il fenomeno del bradisismo non si è mai fermato.

Il fenomeno della crisi bradisismica

Da quando, nel novembre 2005, ha avuto inizio la crisi bradisismica, l’area di Rione Terra che ha subito il maggiore innalzamento ha visto il suolo sollevarsi di ben 151 centimetri, con un’accelerazione notevole da gennaio 2024, quando si sono aggiunti altri 32,5 centimetri. Secondo Di Vito, il terreno continua a deformarsi a un ritmo di circa 15 millimetri al mese, e i livelli di emissione di gas sono rimasti stabili negli ultimi mesi, sebbene si sia verificato un picco considerevole nell’ultimo periodo, soprattutto vicino alla fumarola della Bocca Grande nella Solfatara, dove la temperatura è arrivata a toccare i 165 gradi. L’esperto sottolinea, inoltre, che le emissioni di gas nella zona dei Pisciarelli sono diminuite. Il responsabile della sala INGV di Napoli conclude spiegando che la percezione dell’odore di zolfo avvertito stamattina a Pozzuoli è influenzata anche da fattori esterni, come il meteo, ma che ieri i valori registrati rientravano nella norma.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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