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Martedì 1 Luglio
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Terremoto M 4.6 ai Campi Flegrei: dopo la scossa crolla il costone a Punta Pennata

Forte terremoto ai Campi Flegrei di magnitudo 4.6, scossa avvertita a Napoli e in provincia: ecco cosa è successo poco fa

Terremoto M 4.6 ai Campi Flegrei: dopo la scossa crolla il costone a Punta Pennata
Sismografo. Immagine repertorio, fonte foto: ansa.it

La scossa più forte degli ultimi 40 anni nei Campi Flegrei ha scosso la popolazione e interrotto attività scolastiche

Alle ore 12:47 di oggi, lunedì 30 giugno 2025, un forte terremoto ha colpito l’area dei Campi Flegrei con epicentro a Bacoli, nei pressi del Castello di Baia, a cinque chilometri di profondità. La magnitudo è stata di 4.6: si tratta dell’evento sismico più intenso registrato nella zona negli ultimi quarant’anni. La scossa è stata avvertita in modo netto non solo a Napoli, ma anche nei comuni limitrofi come Pozzuoli, Quarto e Procida. Numerose scuole hanno sospeso gli esami di maturità, come accaduto ad esempio al liceo “Righi” di Fuorigrotta. Il sisma è stato seguito da una replica più lieve, di magnitudo 2.2. Tuttavia un evento più preoccupante si è verificato subito dopo.

Crolla il costone a Punta Pennata

Poco dopo il terremoto, come riportato da FanPage.it, si è verificato un cedimento del costone dell’isolotto di Punta Pennata, nel comune di Bacoli. La zona, parte del cratere vulcanico del lago Miseno, ha mostrato segni di fragilità già in passato. Il distacco è stato documentato con foto e segnalazioni arrivate da residenti e turisti. L’area, dal forte valore geologico e paesaggistico, si trova in prossimità della linea di faglia attiva e risente direttamente dei fenomeni legati al bradisismo. Anche sull’isola di Procida la scossa è stata avvertita distintamente, confermando l’ampiezza dell’evento tellurico. Fortunatamente, non risultano al momento feriti né danni a infrastrutture civili.

Attività sismica in aumento

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Vesuviano il sisma si inserisce in uno sciame sismico attivo, con decine di scosse registrate solo nella settimana precedente. L’evento odierno conferma l’andamento ascendente del fenomeno, in corso dal 2006, che ha comportato un sollevamento del suolo di circa un metro e mezzo. Dopo un’accelerazione nei primi mesi del 2025, la velocità di sollevamento si è leggermente ridotta ad aprile, ma il rischio resta elevato. Il vulcanologo Giuseppe De Natale ha sottolineato l’urgenza di predisporre un piano di evacuazione graduale per i residenti della zona rossa, in vista di ulteriori possibili eventi. La situazione resta sotto costante osservazione.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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