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Una gigantesca frattura ‘lacera’ il fondale del lago di Garda 15 marzo 2017

di

centro meteo italiano

Una gigantesca frattura ‘lacera’ il fondale del lago di Garda. Potrebbe trattarsi di un elemento tettonico attivo, imminenti gli studi delle università di Trieste e Padova 15 marzo 2017

Una gigantesca frattura ‘lacera’ il fondale del lago di Garda. Potrebbe trattarsi di un elemento tettonico attivo, imminenti gli studi delle università di Trieste e Padova 15 marzo 2017

Una gigantesca frattura ‘lacera’ il fondale del lago di Garda. Potrebbe trattarsi di un elemento tettonico attivo, imminenti gli studi delle università di Trieste e Padova 15 marzo 2017, fonte immagine: Corriere del Veneto

Una gigantesca frattura ‘lacera’ il fondale del lago di Garda 15 marzo 2017  –  Una gigantesca frattura lungo il fondale del lago di Garda è stata scoperta dalla Federazione italiana attività subacquee della Protezione Civile con l’ausilio di una squadra di sub, che hanno ispezionato con un robot l’andamento della superficie sommersa delle acque. I dati raccolti saranno analizzati nel dettaglio da parte dei dipartimenti di Scienze Geologiche delle Università di Padova e Trieste, anche per far chiarezza alla comunità e alla popolazione locale <<In quel punto è come se ci fosse un abbassamento del fondale del lago di una decina di metri – spiega il presidente Fias Massimo Codognola – una specie di balcone sprofondato. Inoltre, la fessura è circondata da lastroni di pietra piegati su se stessi lunghi 7-8 metri e alti 4-5, tranciati nettamente, come fossero appena usciti dal taglio in una cava>>. Le dichiarazioni sono state riportate da diverse testate locali, tra cui anche il Corriere del Veneto. Nei prossimi mesi pertanto ci attendiamo ulteriori novità.

Il rischio sismico concentrato nell’Italia settentrionale e in particolar modo tra le regioni di Veneto e in Lombardia è ancora in fase di studio, in quanto non ci sono moltissimi eventi in epoca recente in grado di mettere in risalto tutte le strutture tettoniche presenti lungo le località pedemontane dei rilievi alpini e prealpini, solamente ispezioni di terreno hanno portato a formulare alcune ipotesi sulla fagliazione potenzialmente attiva.

La presenza di fagliazione superficiale, come ad esempio nel fondale di un lago, potrebbe indicare un certo livello di pericolosità sismica anche in base alla lunghezza e al rigetto calcolabile in campagna.

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