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Martedì 12 Marzo
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Vesuvio, blocchi di pietra lavica si staccano dal cratere

di

centro meteo italiano

Il Vesuvio torna a farsi “vivo”! Sono stati individuati distaccamenti dalle pareti del cratere. Ingv: “Non sono previste significative evoluzioni a breve termine”

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Il Vesuvio torna a farsi “vivo”! Sono stati individuati distaccamenti dalle pareti del cratere. Ingv: “Non sono previste significative evoluzioni a breve termine”

Vesuvio, blocchi di pietra lavica si staccano dal cratere

Il Vesuvio che dall’alto domina la città di Napoli e l’intero golfo, nelle ultime ore è stato protagonista delle prime pagine di siti specializzati e carta stampata. Da qualche giorno, infatti, intorno al grande vulcano partenopeo è in atto uno sciame sismico che ha interessato un po’ tutta l’area, soprattutto quella del versante vesuviano. L’attività nella zona interessata, come abbiamo avuto modo di sottolineare proprio ieri, è assolutamente da considerarsi fisiologico e naturale, visti gli aspetti geologici e vulcanologici del luogo. Scosse di piccola entità, infatti, rientrano nel normale andamento di un vulcano fortemente attivo la cui ultima eruzione risale al 1944. E che, anche parzialmente dormiente, incute sempre un certo timore, anche se gli esperti, che lo monitorano costantemente, rassicurano la popolazione che non c’è assolutamente da preoccuparsi.

Nonostante, però, lo stato di tranquillità apparente, il Vesuvio è tornato a farsi “vivo” anche ad inizio Marzo. Un fenomeno di distaccamento di blocchi lavici dal cratere è avvenuto nei giorni 2 e 3 del mese. I massi di pietra sono caduti ed hanno subito attivato i sensori posta nella bocca del vulcano, facendo pensare ad un’eruzione o comunque ad un evento sismico imminente. «Distacco e caduta impulsiva di blocchi lavici dal bordo craterico» così lo definiscono i tecnici dell’Osservatorio Vesuviano Ingv, sentinelle instancabili che sorvegliano il grande vulcano, ormai giorno e notte.

Tornando ai fenomeni sismici intorno all’area del Vesuvio, c’è da segnalare che sono stati 59 quelli registrati solo nel mese di Febbraio e ben 931 quelli negli ultimi dodici mesi dell’anno. Ma non ci sono allarmismi da parte degli esperti della sede partenopea dell’Ingv. «Sulla base dell’attuale stato dell’attività vulcanica, non sono previste significative evoluzioni a breve termine. Insomma, bollettino e rassicurazioni ufficiali degli addetti ai lavori.

A cura di Angelo Maria Castaldo

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