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Mercoledì 20 Marzo
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Tragedie sulle montagne italiane: diversi morti dal Cilento alle Alpi

Montagne italiane prese d’assedio. Molti gli interventi di soccorso, anche 30 al giorno in una singola regione

Tragedie sulle montagne italiane: diversi morti dal Cilento alle Alpi
Federico Daricou - Foto Instagram Herve Barmasse

Cilento – Morto escursionista francese che ha lanciato allarme l’8 agosto

Simon Gautier, escursionista francese di 27 anni, è morto nel Cilento (dopo oltre 10 giorni di ricerche) nella zona della Molara da Scario; lì un sentiero finisce in un burrone dove è stato rinvenuto il corpo senza vita del giovane francese che tentava di raggiungere la spiaggia dei Francesi da San Giovanni a Piro. Per le ricerche sono state utilizzate più di 100 persone oltre a droni, cani ed elicotteri, ma non c’è stato nulla da fare. Il corpo è stato localizzato troppo tardi per effettuare un salvataggio. “Oggi usciamo sconfitti da una battaglia durata giorni” recita il post pubblicato su Facebook da parte dei ricercatori. Polemiche sul fatto che Gautier abbia chiamato i soccorsi del 112 ma non si sia riuscito a rintracciare l’esatta posizione dell’escursionista. “Ti sei perso nella nazione sbagliata” prosegue il post dei soccorsi.

Morta guida alpina sul Grand Combin – Raccolta fondi per i figli

Federico Daricou, guida alpina del Cervino, è morto a 38 anni durante una scalata al Gran Combin, dove ha perso la vita insieme al suo cliente Nicolò Morano. I due sono morti il 10 agosto: stavano salendo al Gran Combin di Valsorey quando sono stati travolti da una scarica di sassi. A chiedere l’intervento dei soccorritori era stato proprio Daricou: all’arrivo degli uomini del soccorso alpino era però ormai troppo tardi per entrambi. I funerali di Daricou sono stati celebrati mercoledì nella chiesa di Chatillon. I suoi colleghi hanno organizzato una raccolta fondi per far studiare i suoi due figli di 3 e 5 anni.

Il cordoglio dell’himalaysta Herve Barmasse per Daricou

“La notizia della morte di Federico è il temporale violento, la bufera improvvisa, il vento gelido che paralizza. Aveva modi di fare sempre gentili e non mancava mai di rispetto a nessuno. Era giovane e allo stesso tempo saggio e responsabile. Ho avuto il privilegio di averlo come allievo ai corsi guide e se c’era qualcosa che lo contraddistingueva era la prudenza, la sua meticolosa preparazione e l’intelligenza di chi sa ascoltare e leggere la montagna. Ma in montagna esiste l’imponderabile e quando chiudiamo alle nostre spalle la porta del rifugio, nello zaino, non abbiamo solo la nostra attrezzatura ma anche la consapevolezza che non tutto si può controllare. Che la montagna è fatta così. Tremendamente bella e affascinante e allo stesso tempo, ahimè, pericolosa. Ma esistono rischi più grandi della montagna che non tutti gli uomini hanno il coraggio di affrontare. Ad esempio quello di non cercare il senso della nostra esistenza, del nostro cammino; aver paura di vivere di amore e passione che per Federico erano la sua famiglia e il mestiere di Guida Alpina. Un lavoro che non regala sicurezza economica, ma il sorriso e gli occhi che brillano, gli stessi che quando incrociavi Federico per strada, come in cima al Cervino, ti coglievano sempre un po’ impreparato”.

 

Monte Bianco – Muore cliente,  gravissima la guida alpina

L’8 agosto scorso Gianfranco Sappa, 60 anni, guida di Courmayeur, è precipitato per 100 metri assieme alla compagna Giuditta Parisi, 47 anni di Montalcino (Siena), mentre stavano scendendo in corda doppia dalle Aiguilles Marbrées, sul versante francese del massiccio del Monte Bianco precisamente sull’Aiguilles Marbrées. Forse una corda si è spezzata. Il percorso lungo il quale è avvenuto l’incidente è considerato un itinerario facile, con una pendenza massima di 40 gradi. Giuditta è morta sul colpo, Gianfranco ha riportato un politrauma ed è ricoverato in condizioni disperate all’ospedale di Ginevra dove sono giunti i suoi due figli per assisterlo. Sul fatto sta indagando la Gendarmerie.

Gran Sasso – Alpinista in gravi condizioni. Salvata cordata di tre persone

Incidente anche sul Gran Sasso dove l’alpinista Armando Graziani è precipitato sulla via Sabatini-Florio, sul Corno Piccolo, forse per il cedimento di qualche appiglio.  Le sue condizioni seppur ancora gravi sono in miglioramento. Sempre sul Gran Sasso, sulla parete Nord del Corno Piccolo, tre persone sono state tratte in salvo alle 3 di notte dal soccorso alpino e speleologico. I tre, che avevano calcolato male i tempi, sono stati colti dalla stanchezza.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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