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Mercoledì 13 Marzo
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Gli scienziati scoprono un mostruoso buco nero che ha inghiottito 6 galassie

Un buco nero che ha inghiottito ben 6 galassie è stato scoperto di recente: perché si tratta di una scoperta importante

Gli scienziati scoprono un mostruoso buco nero che ha inghiottito 6 galassie
Buco nero - Foto Pixabay

Gli scienziati scoprono un mostruoso buco nero che ha inghiottito 6 galassie

Una ricerca pubblicata dagli studiosi dell’European Southern Observatory ha scoperto la presenza di sei diverse galassie che sono intrappolate in una sorta di ragnatela di un buco nero molto grande che si è venuto a formare dopo il Big Bang. La supposizione più accreditata è che i buchi neri si siano formati all’inizio della storia dell’Universo, quando le prime stelle hanno subito il collasso, ma la sfida degli scienziati ora è quella di spiegare come abbiano fatto ad espandersi in questo modo esponenziale. Quello che intrappola le sei galassie, formatosi quando l’Universo non aveva nemmeno un miliardo di anni, ha un peso pari a circa un miliardo di volte quello della massa del Sole. Leggi anche L’immagine iconica del buco nero potrebbe essere molto diversa dalla realtà: ecco cosa significa

Questa scoperta ci darà qualche risposta sui buchi neri?

Questa importante scoperta potrebbe aiutare a capire perché si sono sviluppati i super-buchi neri come quello che ad esempio si trova al centro della Via Lattea. L’astronomo Marco Mignoli dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Bologna, spiega che i filamenti che formano la ragnatela che intrappola le galassie trasportano abbastanza gas da riuscire ad alimentare il buco nero, consentendogli così di crescere costantemente. Questa potrebbe essere sicuramente una spiegazione della loro espansione ma ancora non c’è una spiegazione univoca sulla loro comparsa. Leggi anche Scoperto un nuovo tipo di buco nero formatosi dopo una massiccia collisione

Com’è stata effettuata la scoperta

Secondo invece Colin Norman della Johns Hopkins University, co-autore dello studio scientifico, la scoperta fatta con questa ricerca dimostrerebbe che i buchi neri più distanti e di dimensioni importanti si formerebbero all’interno della materia oscura. Probabilmente il fatto che precedentemente non fossero stati osservati dipenderebbe esclusivamente da limitazioni nelle osservazioni. La loro scoperta, infatti, è stata possibile solo utilizzando dei telescopi molto potenti come l’ESO che si trova nel deserto di Atacama in Cile. Barbara Balmaverde, astronomo dell’INAF di Torino, conferma che probabilmente questa scoperta rappresenta solo la punta dell’iceberg e che le poche galassie che sono state scoperte fino ad ora nelle vicinanze del buco nero sono solo le più luminose ma molte altre sono presenti in posizione meno visibile. Leggi anche Le onde gravitazionali potrebbero rilevare i “capelli” di un buco nero mediante le increspature nello spaziotempo

Pochi giorni fa un’altra scoperta importante per quanto riguarda i buchi neri

A tal proposito già nel mese di settembre 2020 era stata fatta un’altra scoperta importante: un team di oltre 1500 scienziati era riuscito ad osservare per la prima volta GW190521, formato dalla collisione di due buchi neri più piccoli. L’avvistamento ha un valore fondamentale per la ricerca scientifica perché si tratta del primo buco nero di massa intermedia mai osservato del quale si potrà seguire l’evoluzione.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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