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Lunedì 25 Marzo
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Materia oscura, grazie all’Intelligenza artificiale è stata creata la prima mappa

Grazie all'Intelligenza Artificiale e al sistema dell'apprendimento automatico è stato possibile mappare la materia oscura

Materia oscura, grazie all’Intelligenza artificiale è stata creata la prima mappa
Astronomia - foto archivio (foto: Pixabay)

Si tratta di una mappa concentrata sulla materia oscura nelle zone che circondano la Via Lattea

Grazie all’intelligenza artificiale, alcuni scienziati sono riusciti a creare una nuova mappa della materia oscura che ha rivelato i filamenti nascosti della materia invisibile che collega le galassie. Si tratta di una mappa che si concentra sull’area dell’universo che circonda la Via Lattea. Nonostante si tratta di un’area molto prossima alla Terra, è molto difficile da mappare perché pullula di strutture complesse fatte di materia visibile. Questa è la tesi espressa da Donghui Jeong, astrofisico della Pennsylvania State University, uno degli autori principali dello studio in questione. Da leggere anche Ingenuity rischia di precipitare a causa di un errore di calcolo. 

Cos’è la materia oscura

Secondo Jeong, per identificare dove si trova la materia oscura occorre decodificare la mappa. La materia oscura è una sostanza misteriosa e invisibile che interagisce con la materia visibile tramite la gravità. Secondo la tesi prevalente tra gli scienziati, la materia oscura sarabbe composta da particelle massicce che interagiscono debolmente, o WIMP, che sarebbero molto grandi ed elettromagneticamente neutre. Secondo tesi meno accreditate, potrebbe invece essere costituita da particelle ultraleggere chiamate assioni.

Le difficoltà incontrate dagli scienziati

Indipendemente dal concetto di materia oscura, i suoi effetti sono rilevabili nelle forze gravitazionali che permeano l’universo. L’attività di mappare una forza gravitazionale invisibile è tutt’altro che agevole anche per l’intelligenza artificiale. In genere i ricercatori lo fanno eseguendo grandi simulazioni al computer, a partire da un modello dell’universo primordiale, proseguendo attraverso miliardi di anni di espansione ed evoluzione della materia visibile, riempiendo gli spazi gravitazionali per capire dove si trovava la materia oscura e dove invece dovrebbe essere oggi. Per poterlo fare servira una grande potenza di calcolo e una notevole quantità di tempo a disposizione.

Le tecniche dell’apprendimento automatico

Il nuovo studio è basato su un programma di apprendimento automatico effettuato su migliaia di simulazioni al computer di materia visibile e materia oscura nell’universo locale. L’apprendimento automatico è una tecnica studiata per individuare dei modelli attendibili attingendoli da una grande quantità di dati. Il modello sofisticato che compie questo tipo di operazione si chiama Illustris-TNG. L’algoritmo di apprendimento automatico così testato viene poi applicato ai dati del mondo reale. E’ stato impiegato il modello di galassie Cosmicflows-3, che contiene dati sulla distribuzione e sul movimento della materia visibile entro 200 megaparsec, o 6,5 miliardi di anni luce, della Via Lattea. Un’area vastissima composta da oltre 17.000 galassie!!

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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