El Niño, con anomalie nella temperatura superficiale del mare oltre i +2 gradi, è stato classificato come forte: è solo la quarta volta negli ultimi 70 anni.

El Niño, con anomalie nella temperatura superficiale del mare oltre i +2 gradi, è stato classificato come forte: è solo la quarta volta negli ultimi 70 anni. Fonte: bom.gov.au
El Niño: anomalie nella temperatura superficiale del mare oltre i +2 gradi – 28 agosto 2015 – Da quando il fenomeno de El Niño è stato dichiarato ufficialmente lo scorso marzo, questo non si è ancora attenuato, anzi, non ha mai smesso di rafforzarsi: tutti i paramenti indicatori dello sviluppo di questo fenomeno, come la temperatura superficiale e profonda dell’acqua, gli alisei, la pressione e la distribuzione delle precipitazioni e della nuvolosità sul Pacifico equatoriale, continuano a rimanere oltre la soglia critica. Le ultimi proiezioni danno ormai per certo che El Niño continui per tutto il 2015 e prosegua anche nei primi mesi del 2016, raggiungendo il suo picco durante l’inverno boreale: l’evento è stato classificato come forte, ed è solo la quarta volta che succede negli ultimi 70 anni. […]
El Niño, scientificamente conosciuto come ENSO (El Niño-Southern Oscillation), è un fenomeno climatico che si verifica nell’Oceano Pacifico centrale periodicamente. L’ENSO è una teleconnessione atmosferica, che accoppia il sistema atmosferico a quello oceanico: l’oscillazione meridionale atmosferica consiste in un cambiamento dei livelli di pressione nel Pacifico centro-occidentale, mentre El Niño, ovvero la parte oceanica, consiste in un riscaldamento delle correnti marine nel Pacifico centro orientale. Sono numerosi infatti i fattori che giocano un ruolo importante nella formazione di El Niño anche se in nessuno di essi può essere individuata la causa scatenante. El Niño consiste in un anomalo riscaldamento delle acque oceaniche lungo le coste di Ecuador e Perù, che di conseguenza fa aumentare anche la temperatura dell’aria a contatto con la superficie marina che a sua volta fa diminuire il gradiente di pressione tra il Pacifico orientale ed occidentale: questa diminuzione del gradiente barico debilita di conseguenza anche gli alisei che spirano tra Perù ed Indonesia, essendo minore la differenza di pressione. Con i venti affievoliti, diminuisce anche la risalita delle acque profonde dal fondale marino, che sono più fredde, la quale fa in modo che le acque superficiali si riscaldino, riportandoci nuovamente alla situazione iniziale: in questa maniera, non importa quale sia il fenomeno scatenante, poiché una volta che una qualsiasi di queste situazioni si verifichi, viene messo in moto il loop che porta alla formazione de El Niño. […]

El Niño 2015. Fonte: bom.gov.au
Con gli ultimi dati a nostra disposizione, possiamo certificare che quello di quest’anno è uno di fenomeni di El Niño più intensi mai registrati, classificato come forte in virtù di anomalie positive della temperatura superficiale del mare oltre i +2°C: ma questo è comparabile con El Niño del 1997-1998, il più forte mai registrato, il quale fu la causa di inondazioni e periodi di siccità intensi in tutto il mondo? La risposta è si, con solamente 3 eventi negli ultimi 70 anni capaci di superare questa soglia: sono El Niño del 1973, del 1983 e quello record appunto del 1997-1998. El Niño 2015 per poter diventare il più intenso mai registrato, ha bisogno però che nei prossimi mesi le anomalie già oltre i +2°C nei pressi delle coste peruviane ed ecuadoriane, aumentino ulteriormente, raggiungendo i quasi +4°C di 18 anni fa: continueremo a tenere monitorata la situazione, in modo da fornirvi ulteriori dettagli su questo El Niño che potenzialmente potrà avere effetti sensibili a livello climatico su tutto il pianeta.