
El Niño si sta attenuando e ora c’è il 50% di probabilità che durante il prossimo autunno possa svilupparsi La Niña.

El Niño ha iniziato gradualmente ad attenuarsi, con i valori di tutti i suoi principali paramentri indicatori che si stanno riportando verso condizioni neutrali. Fonte: bom.gov.au
El Niño: sempre più probabile la transizione verso La Niña durante l’autunno boreale – 12 aprile 2016 – Durante l’ultimo anno, abbiamo parlato sempre più diffusamente di questo particolare fenomeno, El Niño, il quale, nonostante si verifichi limitamente all’Oceano Pacifico equatoriale, è in grado di influenzare il clima a livello globale. El Niño ha raggiunto il suo picco massimo a cavallo tra la fine di dicembre 2015 e l’inizio di gennaio 2016, risultando uno dei più forti mai registrati con valori molto simili all’evento record del 1997-1998: da qui, El Niño ha iniziato gradualmente ad attenuarsi, con i valori di tutti i suoi principali paramentri indicatori che si stanno riportando verso condizioni neutrali. Attenzione però, perché i principali modelli danno sempre più peso all’ipotesi che a seguire, possa svilupparsi il suo opposto, La Niña, già dal prossimo autunno boreale. […]
Se El Niño consiste in un riscaldamento anomalo delle acque equatoriali, La Niña è infatti il suo esatto contrario, con le acque del Pacifico che si raffreddano: similmente a El Niño, La Niña a seconda della sua intensità può avere effetti anche a livello globale, ma in particolre influenzerà il clima soprattutto delle Americhe, dell’Asia e dell’Oceania. In particolare, in Asia La Niña porta ad una diversa distribuzione dei cicloni tropicali, i quali tendono ad interessare maggiormente le coste sud orientali della zona, specialmente Cina, Malaysia, Filippine e Indonesia. Nel Nord America invece La Niña porta precipitazioni sopra media nel Midwest, sulle montagne Rocciose ed in generale sugli stati della West Coast, mentre sul resto degli USA il clima diviene più secco: in Canada, La Niña porta inverni più freddi e nevosi. Al contrario di El Niño poi, la stagione degli uragani tende ad essere sopra media nell’Atlantico, mentre si formeranno meno sistemi nel Pacifico. […]

El Niño si sta attenuando e ora c’è il 50% di probabilità che durante il prossimo autunno possa svilupparsi La Niña. Fonte: cpc.ncep.noaa.gov
Nell’America Latina, La Niña ha un impatto disastroso soprattutto su Perù e Cile, dove solitamente si assiste a lunghi periodi siccitosi, mentre sul Brasile e sulle Ande orientali le precipitazioni saranno sopra media con il rischio di diffuse alluvioni. Episodi di La Niña sono stati registrati in particolare nel 1904, 1908, 1910, 1916, 1924, 1928, 1938, 1950, tra il 1954 e il 1957, 1964, 1970–1972, 1973–1976, 1983–1985, 1988-1989, 1995–1996, 1998-2001, 2007–2008 e tra il 2010 e il 2012. Nonostante sia ancora molto difficile prevedere con esattezza quando El Niño possa definitivamente esaurirsi, i modelli sono però sempre più propensi a vedere uno scenario dominato da La Niña: c’è il 50% di possibilità infatti che questa possa svilupparsi nel prossimo autunno boreale ma una tale tendenza necessita ancora di ulteriori conferme.
a cura di Martina Rampoldi